Articolo »

Intervista

“Prescrizione Omicidio” a Moncalvo

Ivan Fabio Perna porta in scena il tenente Colombo

“Prescrizione Omicidio”, un appuntamento imperdibile per tutti i fan dell’investigatore più famoso della tv: il tenente Colombo, in scena sabato 16 marzo alle ore 21, al Teatro Civico di Moncalvo. Sul palcoscenico la puntata di esordio della celebre serie televisiva andata in onda per la prima volta negli Stati Uniti nel febbraio 1968. A vestire i panni di Colombo sarà Ivan Fabio Perna, attore e regista, noto interprete del teatro americano in Italia. Ad affiancarlo sulla scena, Marco Manzini (il freddo e cinico dottor Ray Flemming) Barbara Cinquatti, Maria Elvira Rao, Claudio Orlotti, Grazia Audero e Sebastiano Drago.

Perna, che tipo di omicidio dovrà risolvere Colombo? 

Il caso è molto complicato. Lo psichiatra Flemming, abituato per professione a lavorare sulla mente dei pazienti, uccide la moglie con la complicità dell’amante inscenando un ingegnoso delitto basato su una sostituzione di persona.

Ma non ha fatto i conti con Colombo.

Sarà dura per il nostro tenente riuscire a smascherarlo. Flemming lo analizza come se fosse uno qualunque dei suoi clienti, cerca di portarlo fuori strada provando perfino ad utilizzare in modo spregiudicato le armi della psicoanalisi per metterlo in difficoltà.

Ma non si rende conto di avere a che fare con un fuoriclasse.

Colombo è irresistibile. Il suo modo di agire, semplice, gentile, apparentemente distratto ma sempre educato, spiazza i colpevoli. Che lo sottovalutano e finiscono in trappola. Sin da quando se lo trovano davanti per la prima volta, spettinato, l’impermeabile spiegazzato e sciupato, il nodo della cravatta legato male, il taccuino stropicciato, i ricchi dell’alta borghesia di Los Angeles lo considerano un povero diavolo di poliziotto ingenuo e sfigato. Uno da prendere in giro anzi, spesso, da disprezzare.

Eppure è tutt’altro che ingenuo.

E’ il suo stile, il metodo infallibile per inchiodare i colpevoli. Nello spettacolo, durante il dialogo avvincente e drammatico con lo psichiatra, Colombo mostrerà tutta la sua lucidità nello smascherare l’assassino. E non può essere altrimenti: il tenente è un tipo tosto che lavora sodo, niente e nessuno può distrarlo dalla ricerca della verità. Con lui i colpevoli non hanno scampo.

Il successo del tenente Colombo dura da oltre cinquant’anni. Perché?

Perché lui è sempre lo stesso e sai che ti puoi fidare. Il pubblico va matto per i suoi tic, in lui tutto è uguale e sempre nuovo. E’ il poliziotto semplice e onesto che non cambia mai. Finge di non capire, permette che il colpevole, spesso un personaggio ricco e arrogante, lo consideri un povero tonto. Colombo si meraviglia di tutto, guida la solita vecchia auto, si occupa del suo cane, un bassett hound; durante le indagini, dopo avere interrogato i testimoni, raggiunge l’uscita quindi si blocca, si volta e pronuncia l’immancabile battuta: “Ancora una cosa…”.  A volte fruga nelle tasche alla ricerca di un fantomatico biglietto importantissimo che non riesce a trovare, oppure parla della moglie che negli episodi televisivi non si vede mai.

Nello spettacolo troveremo tutto questo?

Certamente, ma in modo ancora più evidente, nel rispetto dei tempi scenici del teatro. Inoltre c’è una novità.

Quale?

Lo scoprirete sabato: diciamo solo che riguarda la moglie...

Colombo si presta ad essere rappresentato a teatro?

Colombo nasce come personaggio teatrale nel 1960, otto anni prima di passare, con l’attore Peter Falk, alla tv. Per rendere al meglio l’ambientazione abbiamo allestito, con la nostra produzione Lewis&Clar, una scenografia molto elaborata con tre ambienti che ruotano.

Cosa vuol dire interpretare il tenente più amato della tv?

Per me è sempre un’emozione. Sono un suo fan e quando entro in scena a teatro, resto sempre colpito dalla sorpresa che vedo sui volti degli spettatori delle prime file e da qualche loro battuta: “Eccolo qua, ma come somiglia a Colombo!”.

Lei indossa lo stesso impermeabile di Peter Falk.

Siamo l’unica produzione al mondo ad avere il famoso impermeabile del tenente. Che, attenzione, non è un trench come tutti pensano, ma un altro modello, ora fuori commercio. Sono riuscito a farlo rifare perfettamente dalla costumista Dina Lo Tartaro.

Cosa la colpisce di più di Colombo?

La sua empatia. Prima di smascherare il colpevole Colombo cerca di conoscerlo a fondo e di mettersi in sintonia con il suo modo di pensare. Non prova mai, o quasi mai, rancore verso di lui. Colombo non si vanta per avere arrestato l’assassino. Ha fatto il suo lavoro, è un servitore della giustizia. Accende un mozzicone di sigaro e se ne va.


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Silvio Morando

Silvio Morando
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!