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  • 27 maggio 2022
  • Casale Monferrato

Ministero della Cultura

Per l’archivio della Doc riconoscimento prestigioso

Bene di interesse storico particolarmente importante

Da martedì 17 maggio scorso il Monferrato può fregiarsi di un prestigioso e significativo Riconoscimento: infatti il Ministero della Cultura, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato “Bene di Interesse Storico Particolarmente Importante” il complesso archivistico e bibliografico del Comitato Casale Monferrato Capitale della DOC – Centro di Documentazione della DOC ubicato e conservato presso la sede dello stesso al castello paleologo di Casale.  

La richiesta era stata avanzata dal Centro di Documentazione della DOC monferrino nel mese di febbraio scorso dopo che erano già intercorsi positivi e costruttivi sopralluoghi presso la sede al castello  alla presenza della referente della Soprintendenza Sara Anselmo e grazie all’importante ruolo di sensibilizzazione e di collegamento messo a punto in funzione dell’ottenimento del Riconoscimento da parte di Francesco Emanuele Benatti, Responsabile Archivistico dell’Unione Italiana Vini di Milano. 

Le motivazioni ministeriali

Le motivazioni che si possono dedurre dalla Dichiarazione Ministeriale del Riconoscimento di “Bene Storico particolarmente importante”, a seguito della quale il complesso archivistico e bibliografico del “Comitato Casale Monferrato capitale della DOC” sarà sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, sono così illustrate, testualmente, dalla “intensa e rilevante attività svolta dal Comitato, fondato nel 2015, per la nascita e lo sviluppo di un centro permanente di ricerca e documentazione sulla “denominazione di origine controllata” dei vini in Monferrato”. Il Complesso comprende il fondo archivistico e bibliografico di Paolo Desana, senatore, pubblicista e importante personalità politica e tecnica del settore vitivinicolo italiano della seconda metà del XX secolo. Il Complesso, recita ancora la Dichiarazione Ministeriale, conserva sia carte prodotte dal Comitato nelle sue diverse attività e sia alcuni fondi acquisiti dal Comitato. In particolare il Complesso consta  del Fondo specifico del Comitato comprendente 82 pannelli didascalici che sono anche parte dell’allestimento della sede al castello paleologo, del Fondo Paolo Desana con il quale viene ampiamente documentata l’attività politica in riferimento alla elaborazione della prima legge organica italiana di protezione delle Denominazioni di origine del vino.

Un ampio archivio

Comprende la corrispondenza, gli articoli giornalistici che si riferiscono ad attività ed iniziative  datate tra gli Anni ‘50 e gli Anni ‘90, mentre in altri faldoni sono riferiti alle attività di grandi personaggi della vitivinicoltura italiana quali Giuseppe Antonio Ottavi, Federico Martinotti ed Arturo Marescalchi. Lo stesso Fondo Desana comprende altresì un archivio fotografico di circa 540 fotografie riferite ai vari momenti della vita e della attività  e la specifica biblioteca di circa 500 libri tra i quali circa cinquanta sono datati fine dell’Ottocento con autori come Arnaldo Strucchi, Luigi Hugues, Ottavio Ottavi, quindi Poggi, De Maria e Leardi, Federico Martinotti, Garino Canina; di autori più recenti quali Mario Fregoni, Ambrogio Folonari, Italo Cosmo, Renato Ratti e Clemente Tarantola. Sono altresì presenti presso le sede del Comitato al castello circa 180 volumi  relativi all’Internamento nei lager nazisti, di cui Paolo Desana fu “ospite” dall’9 settembre del 1943 al maggio del 1945. Il Complesso archivistico del Comitato dichiarato Bene di Interesse Storico dal Ministero della Cultura consta inoltre del Fondo Arturo Marescalchi, donato allo stesso Comitato da Brigitte Hutter e comprendente un dattiloscritto autografo di Ferdinando Marescalchi, fratello di Arturo, di circa 300 carte, un faldone della rassegna stampa relativo a tutte le attività e la raccolta completa de “L’Italia Vinicola ed Agraria”, rivista fondata da Arturo Marescalchi nel 1911 con singoli numeri rilegati annualmente fino al 1989.


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