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  • 22 settembre 2019
  • Casale Monferrato

Intervista a Vittoria Poggio assessore regionale al Turismo

Atl? Non più su basi provinciali

Il Monferrato si occuperà dell’Unesco, Alba-Asti la collina

Quale sarà il destino del Monferrato, visto dal punto di vista turistico e della promozione dei propri prodotti e delle proprie peculiarità? Se lo domandano da tempo gli attori pubblici e privati di questo territorio, chi più chi meno, impegnati nella valorizzazione dello stesso, ma orfani di una regia autorevole, professionalmente capace, economicamente rapportata e forte di un’idea identitaria e condivisa.

Tra chi rimpiange il Consorzio di promozione turistica Mondo e chi lo riteneva insufficientemente strutturato, per conquistare risultati all’altezza di un territorio dai grandi potenziali, per storia, cultura, architettura, bellezze paesaggistiche e tradizione enogastronomica, il testimone passato, più o meno d’ufficio, ad Alexala non ha convinto una fetta importante del Monferrato Casalese. Nel frattempo, l’Atl (Agenzia Turistica Locale) di Asti è stata assorbita da quella di Alba, con circa il 98% dei Comuni soci e, Alessandria con il Monferrato, e i circa 43% dei Comuni soci, si sono ritrovati in uno scenario, forse, strategicamente troppo debole. In tale, poco rassicurante, scenario, Corte dei Conti e Legge Madia, senza giudicare la bontà/necessità della decisione, hanno fatto la loro parte, imponendo alla Regione Piemonte, una razionalizzazione delle Atl. «Otto sono troppe» aveva così dichiarato il governatore della Regione, Alberto Cirio.

Le Atl andranno ora ridisegnate, non più territorialmente, ma per progetto-prodotto. Ecco allora, che realtà economicamente e numericamente più forti, quali Cuneo e Alba-Asti, parrebbero essersi ufficiosamente candidate per ottenere, rispettivamente, i prodotti “montagna” e “collina”. Questo è quanto sarebbe emerso dalle prime indiscrezioni dopo il workshop tenutosi lunedì scorso alla Camera di Commercio di Alessandria e all’incontro regionale di martedì pomeriggio. Se così fosse, quali, invece, le sorti del Monferrato? Senza ascoltare troppo fuorvianti vox populi, abbiamo provato raggiungere l’assessore regionale con delega al Turismo, Cultura e Manifestazioni, l’alessandrina Vittoria Poggio (nella foto) la quale, sebbene non sia nelle condizioni temporali (per via di un’evoluzione ancora da maturare) vox Dei, ci ha aiutati a fare chiarezza sulla situazione attuale, sugli obiettivi da raggiungere e sugli step da percorrere.

Assessore, è stato detto che otto Atl sono troppe. Qual è il numero massimo consentito e ideale?

«Rispondendo alle sollecitazioni della Corte dei Conti e in una logica di rafforzamento dell’intero territorio, riteniamo che sarà ragionevole arrivare a complessive quattro, massimo cinque Atl».

Come saranno concepite?

«Non più su base territoriale, ma su progetti, ovvero su diversi prodotti turistici».

Se sarà vero che il cuneese si “prenderà” la montagna e l’astigiano-albese la collina, come verranno organizzati i restanti territori extra capoluogo regionale?

«Intanto, fortunatamente, la nostra regione è ricca di prodotti turistici. Parliamo di terre d’acqua, outdoor, laghi, fiumi, trekking e Patrimonio Unesco, tanto per citarne alcuni. La nuova classificazione per prodotto, favorirà l’interazione tra i territori».

Quindi, tanto per fare un esempio, se Asti-Alba si prenderà la “collina” e il Monferrato le terre Patrimonio dell’Unesco, l’interscambio starà nella collaborazione tra le parti: Asti-Alba si rivolgeranno al Monferrato per promuovere il Patrimonio Unesco del loro territorio e, viceversa, farà il Monferrato per promuovere il prodotto della sua collina?

«Il principio è quello».

Quale sarà la ratio per l’identificazione e il riconoscimento di ogni prodotto, ovvero Atl?

«Ci muoveremo partendo da un percorso di ascolto e di dialogo con tutti i territori, per mettere in atto tale riordino. Ci saranno tavoli di confronto ai quali saranno invitati i presidenti delle Agenzie Turistiche Locali e gli attori dei territori, oltre ai sindaci di tutti i Comuni. Il tavolo di concertazione favorirà le scelte e le dinamiche di accorpamento».

Quali saranno i tempi?

«Ad ottobre si terrà il primo tavolo in Regione. Confidiamo di arrivare ad una condivisione e alla definizione delle Atl risultanti, entro la prossima primavera».

A suo avviso, e da alessandrina, Alexala ha qualche responsabilità nell’evoluzione dei fatti?

«Credo che Alexala abbia cercato di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Forse, mancava la logica forte del prodotto e, pertanto, si è vanificato il risultato».

Qual è l’auspicio come assessore regionale e come alessandrina?

«Auspico dialogo e condivisione tra le parti. Ragioneremo di buona volontà con l’obiettivo di ritrovare soluzioni efficaci e soddisfacenti, indistintamente, per tutto il territorio regionale».


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