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Dati Inps
Le assunzioni sono in flessione ma la “cassa” è in forte calo
Ultime rilevazioni sul mercato del lavoro: meno nuovi occupati rispetto al 2022, ma superiore al periodo pre covid

Ultime rilevazioni per l’Inps in tema di lavoro, occupazione, precariato. Complessivamente le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi nove mesi del 2023 sono state 6.272.000, in leggera flessione rispetto allo stesso periodo del 2022 (-0,3%) ma comunque superiori al livello prepandemico, vale a dire il corrispondente periodo del 2019. In flessione, rispetto al 2022, risultano le assunzioni di contratti in somministrazione (-7%), a tempo indeterminato (-5%) e in apprendistato (-4%); tutte le altre tipologie registrano una leggera crescita: lavoro intermittente +4%, stagionali e tempo determinato +2%. Si registra altresì una lieve flessione per le classi di dimensione aziendale fino a 15 dipendenti (-2%) e per 100 e oltre (-1%); cresce invece la classe dimensionale intermedia da 16 a 99 dipendenti (+3,5%).
Per quanto riguarda le tipologie orarie l’incidenza del part time è rimasta pressocché stabile sia per l’insieme delle assunzioni a termine (45%) che per quelle a tempo indeterminato (32%).
Le trasformazioni da tempo determinato nel corso dei primi nove mesi del 2023 sono risultate 580.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+4%), di pochissimo inferiori – in valore assoluto - al livello straordinario dei primi nove mesi del 2019, quando erano risultate 582.000. Contemporaneamente le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano in flessione rispetto al corrispondente periodo del 2022 (-17%): è l’effetto atteso – a tre anni di distanza - della caduta delle assunzioni di apprendisti osservata nel 2020.
Le cessazioni nei primi nove mesi del 2023 sono state 5.527.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2%). Concorrono a questo risultato i contratti in somministrazione (-7%), a tempo indeterminato (-6%) e i contratti in apprendistato (-5%). In controtendenza invece risultano i contratti a tempo determinato (+1%) e quelli di lavoro intermittente (+3%), stabili i contratti stagionali.
Consistenza rapporti di lavoro
Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale su base annua delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese di settembre rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente).
A settembre 2023 si registra un saldo positivo pari a 508.000 posizioni di lavoro. Per il tempo indeterminato la variazione risulta pari a +373.000 unità mentre per l’insieme delle altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +135.000 unità (dettagliatamente: +49.000 per i rapporti a tempo determinato, +37.000 per gli intermittenti, +30.000 per gli apprendisti, +23.000 per gli stagionali e -4.000 i somministrati).
Cassa di integrazione
Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di novembre sono state 39,1 milioni, il 20,8% in meno rispetto al precedente mese di ottobre (49,4 milioni) e il 4,9% in meno rispetto a novembre 2022, nel corso del quale erano state autorizzate 41,1 milioni di ore. Per quanto riguarda le singole tipologie d’intervento, le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a novembre 2023 sono state 25,5 milioni. Nel precedente mese di ottobre erano state autorizzate 26 milioni di ore: di conseguenza, la variazione congiunturale è del -1,9%. A novembre 2022, le ore autorizzate sono state 25,4 milioni, con una variazione tendenziale del +0,3%.
Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a novembre 2023 è di 12,9 milioni, di cui 5,3 milioni per solidarietà, con un incremento del 4,5% rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno precedente (12,4 milioni di ore). Nel mese di novembre 2023, rispetto al mese precedente (21,6 milioni di ore), si registra una variazione congiunturale pari al -40,1%.
Gli interventi in deroga autorizzati nel mese di novembre 2023 sono stati pari a 51mila ore, con una variazione congiunturale del -72% rispetto al mese precedente e una variazione tendenziale del +24,9% rispetto a novembre 2022 (41mila ore).
Il numero di ore autorizzate a novembre 2023 nei fondi di solidarietà è pari a 606mila e registra un decremento del 62,4% rispetto al mese precedente (1,6 milioni di ore). Nel mese di novembre 2022 le ore autorizzate sono state 3,3 milioni, con una variazione tendenziale del -81,4%.
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