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Cristina Zenato, italiana, nota in tutto il mondo, "ospite" del Circolo Subacqueo Casale Monferrato

Cristina, ventimila ore sotto i mari

La sua mission: difendere gli squali e salvaguardare l'ambiente marino

L’hanno chiamata «la donna che sussurra agli squali» o «la donna che balla con gli squali», perché i titoli sui giornali si fanno così, richiamando qualcosa che faccia volare la fantasia a storie straordinarie che fanno già parte del nostro immaginario e che attirino l’attenzione.

Ma Cristina Zenato, italiana, da 25 anni alle Bahamas, nota in tutto il mondo per il grande lavoro che ha fatto per la conservazione di questa specie (oggi più che mai minacciata dalle solite tristi, perverse speculazioni economiche) è molto più che una etichetta o uno slogan scontato: è una donna intelligente e determinata, che ha una “visione”; una di quelle persone che capiscono presto qual è la propria strada e la percorrono senza indugiare in dubbi, incertezze, ripensamenti...

 

A 8 anni la scelta per la vita

Classe 1970, nata e cresciuta nella foresta pluviale del Congo africano, Cristina a 8 anni aveva già deciso che avrebbe lavorato con gli squali e sarebbe diventata ranger subacquea.

La svolta, l’incontro decisivo con il mare e gli squali, è avvenuto quando aveva 22 anni: ed è stato amore per la vita, uno di quelli che non tradiscono e che non si tradiscono.

I suoi video e le sue foto nei quali accarezza o bacia gli squali, li libera dagli ami che sono rimasti loro conficcati nelle carni, in cui accompagna subacquei affinché anche loro possano vivere questa straordinaria esperienza, hanno fatto davvero il giro del mondo, ma questa notorietà non ha cambiato la sua natura e il suo atteggiamento. 

Nei giorni scorsi Cristina è stata “ospite” del Circolo Subacqueo Casale Monferrato, una bella chiacchierata di circa un’ora e mezza via Skype; un po’ avventurosa per impegni e fusi orari ma che, alla fine, è stata estremamente gratificante per i soci e gli amici del circolo casalese, che riunisce appassionati di subacquea e del mare in generale e che negli ultimi anni si sta orientando sempre più su azioni concrete per diffondere la consapevolezza di quanto sia centrale la salute dell’oceano per la sopravvivenza del pianeta, attraverso incontri con biologi marini, docenti universitari e azioni di pulizia dei fondali.

Ora la serata con Cristina - con cui aveva preso contatto nelle settimane scorse Alessandro Guaschino, Scuba Blue - che ha raccontato la sua avventura, iniziata 25 anni fa appunto, quando ha deciso di lasciare tutto e dedicarsi al mare e agli squali.

Oggi, come noto, questi animali vengono cacciati e sterminati a un ritmo tale che se ne rischia l’estinzione nel giro di pochi anni. 

La pratica più diffusa è quella dello spinnamento: vengono catturati, privati delle pinne (utilizzate in Oriente per la sciaguratamente famosa zuppa di pinne di squalo) e poi abbandonati in mare con perverso cinismo, impossibilitati a nuotare e condannati a morte. 

 

Squali protetti dal 2011

Cristina Zenato, con la sua attività ha sviluppato un turismo subacqueo che ha creato una economia positiva in grado di contrastare quella criminale dello spinnamento, ottenendo - dal 2011 - il divieto di pesca agli squali in tutte le Bahamas.

Un grandissimo risultato a cui Cristina da alcuni anni ne sta aggiungendo un altro, la tutela del mare dagli scarichi incontrollati delle attività umane, attraverso la mappatura e la documentazione dell’inquinamento nelle caverne bahamiane, altro paradiso subacqueo e naturale minacciato dall’uomo.

Cristina esplora anfratti sommersi in cui spesso nessuno essere umano si è introdotto prima, sviluppandone una mappa con apparecchiature apposite.

Dalla terra all’oceano

Grazie alle sue esplorazioni è riuscita a scoprire il collegamento di una grotta d’acqua dolce nell’entroterra con un «blue hole» nell’oceano delle Bahamas. E anche queste meraviglie della natura grazie a suoi sforzi cominciano a essere tutelate.

Immersioni con gli squali e nelle solitudini sconosciute delle grotte carsiche delle Bahamas, ambienti con scenari mozzafiato, perché un tempo erano caverne emerse e quindi ricche di stalattiti e stalagmiti; emozioni straordinarie e in un certo senso opposte, entrambe «estreme» che richiedono una grande preparazione fisica, mentale e un addestramento rigoroso, per essere eseguite in sicurezza. 

Perché gli squali sono pur sempre animali di grandi dimensioni e con mezzi offensivi estremamente efficienti (anche se sono tutt’altro che gli aggressivi e spietati assassini ritratti dalla filmografia più becera), e le grotte nella loro staticità sono ambienti che possono facilmente ammaliare, facendo perdere lucidità. 

 

Ventimila immersioni

Cristina - circa ventimila immersioni all’attivo (un’ora l’una, molto per difetto!) - adora entrambe queste esperienze, ma non si lascia “stregare” e confondere e - in fondo - neppure lei che le vive tutti i giorni sa dire quale sia quella che la affascina di più. Senz’altro la sua stessa mission: difendere gli uni e le altre. Dall’uomo!


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Veronica Spinoglio

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