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Zone di ripopolamento e cattura

Caccia: premiate le ZRC virtuose della Provincia di Alessandria

Iniziativa del consigliere Stefano Zoccola

I gestori virtuosi delle zone di ripopolamento e cattura della Provincia di Alessandria sono stati premiati giovedì scorso, nella sede di Palazzo Ghilini, a poche ore dall’apertura generale della stagione venatoria 2020-2021.

Ideato dal consigliere provinciale con delega alla caccia Stefano Zoccola, l’evento ha rappresentato l’occasione per un riconoscimento simbolico alle z.r.c. - sparse tra le sezioni AL1, AL2, AL3 dell’Ambito Terrioriale della Caccia - distintesi per i risultati più elevati nelle catture incruente di lepri e fagiani, destinati ad essere reintrodotti in terreno libero. Si tratta di Gianni Pambianchi (ZRC Capriata d’Orba, Fidc con 5 lepri), Felice Pappadà (ZRC Notaria, Arci Caccia con 22 lepri), Alessandro Repetto (ZRC Retorto, Arci Caccia con 2 lepri), Piero Guagnini (ZRC di Casalnoceto, Fidc con 8 lepri), Massimo Arborati (ZRC Val Grana, Fidc con 21 lepri e 142 fagiani), Giulio Lupano (ZRC Rosignano, Fidc con 24 lepri), Gianfranco Volpara (ZRC Tortona Rivalta, Fidc con 24 lepri), Eugenio Pellati (ZRC Casalbagliano, Enal Caccia con 54 fagiani).

A tutti le congratulazioni del Presidente della Provincia Gianfranco Baldi - evidenziando come risultati così importanti siano arrivati nonostante un contesto, non solo normativo, non sempre favorevole al mondo venatorio - mentre il consigliere Zoccola ha elogiato il nucleo di volontari per il prezioso servizio per la tutela della fauna per la Provincia di Alessandria.

È stata anche l’occasione per fare il punto della situazione sulla piccola fauna stanziale nel territorio provinciale, diminuita negli ultimi anni, pur disponendo in massima parte di areali particolarmente adatti per questo genere di fauna. E unanime è il coro dei gestori rivolto all’acquisizione di maggiori strumenti per svolgere al meglio l’attività di valorizzazione faunistica. «L’auspicio - spiega Zoccola - è di non considerare gli ultimi contingenti di selvatici autentici presenti sul territorio come il canto del cigno di una Provincia dal passato glorioso, bensì come la fiammella da cui far ripartire questa grande tradizione. La strada è lunga e tortuosa, ma con l’impegno e la collaborazione di tutti gli ostacoli potrebbero essere superati».


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