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Confagricoltura Asti traccia un primo bilancio dell'annata agraria

Esauriti i primi sei mesi del 2018, gli agricoltori del Monferrato astigiano tracciano un primo bilancio dell’annata agraria. Il risultato è una soddisfazione parziale, contornata da luci e ombre causate dalle non sempre favorevoli condizioni atmosferiche e dai repentini cambiamenti climatici che hanno influito notevolmente sulla produttività delle colture.

Nei mesi di giugno e luglio, infatti, su tutto il Monferrato hanno imperversato forti e copiose piogge che, sommatesi alla grandine che ha colpito alcune zone, hanno compromesso parte del raccolto. Quantità di prodotto al di sotto delle aspettative anche per il comparto cerealicolo (molto grano è risultato pesantemente danneggiato dalla pioggia proprio a ridosso del periodo della trebbiatura).

«Ci troviamo di fronte ad uno scenario dai risvolti abbastanza contrastanti – afferma Gianni Bione, dirigente di Confagricoltura Asti - Mentre sia la soia sia il mais promettono molto bene, non si può dire la stessa cosa del grano che, a causa delle forti piogge, è stato trebbiato anticipatamente, compromettendone così l’esito finale in termini qualitativi e quantitativi.Ai problemi atmosferici vanno aggiunti anche i danni causati da cavallette e fauna selvatica quali cinghiali, caprioli».

Ottime notizie, invece, dall’importante, per il Monferrato, settore vitivinicolo, a causa dell’annata straordinariamente calda, si prevede un incremento tra il 10% e il 15% della resa rispetto alla vendemmia del 2017. Quest’anno, la vendemmia, sarà in anticipo e dalla buona resa: «Si tratta di un’annata precoce, in ritardo rispetto al 2017 ma in anticipo sulla base delle medie storiche- affermano i tecnici - Non abbiamo riscontrato problemi legati a malattie e la maturazione delle uve sta procedendo bene, con una netta accelerazione rispetto ai mesi precedenti. I vigneti sono stati messi a dura prova dalle piogge di maggio e giugno ma ne siamo usciti bene. Era normale attendersi un recupero. La vendemmia 2018 sarà molto soddisfacente, con uve sane e di buona quantità».

Annata generalmente soddisfacente anche per il comparto zootecnico: «L’abbassamento delle quotazioni che si è verificato nell'ultimo periodo – commenta Antonio Amasio, presidente della sezione Allevamenti Bovini da Carne di Confagricoltura Piemonte– è sicuramente un ottimo segnale per le fasi successive del mercato. Se i prezzi infatti sono già troppo alti fin dall'origine, tutti gli attori successivi della filiera sono costretti ad aumentarli, rischiando così un calo nelle vendite. Nei prossimi mesiil prezzo dovrebbe attestarsi in linea con le medie degli anni precedenti e proseguire così fino alla fine del 2018».


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Silvio Morando

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