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  • 02 luglio 2016
  • Casale Monferrato

Litiga e accoltella il vicino: arrestato imbianchino marocchino 41enne, ora in carcere

Litiga con un vicino di casa e lo accoltella. È accaduto lunedì sera, verso le 21,30, al Rotondino dove un pensionato casalese è stato raggiunto da un fendente sferrato da un imbianchino marocchino, arrestato successivamente dai Carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate. A finire in manette Hicham Kafil, 41 anni, ora in carcere a Vercelli. Tutto è cominciato nel momento in cui il marocchino suona all’abitazione di un vicino di origini senegalesi con il quale si lamenta per i latrati dei cani, che tra l’altro non sono di proprietà del cittadino africano. Ne nasce una discussione nella quale, poco dopo, si intromette L.T.N., 59enne meccanico in pensione che abita in un’abitazione confinante, il quale invita i due contendenti alla calma. «Il proprietario dei cani è un inquilino dell’ultimo piano e in questo momento è assente. Inutile lamentarsi, aspettiamo che torni e domani gli parliamo», avrebbe spiegato il casalese. Per tutta risposta il marocchino - probabilmente in stato di alterazione alcolica - prima lo avrebbe spintonato, invitandolo a farsi gli affari suoi, minacciandolo di morte; poi, impugnando un coltello lungo una trentina di centimetri, ha sferrato un colpo violento all’indirizzo del pensionato. Questi, nel tentativo di ripararsi, ha portato avanti il braccio sinistro che, probabilmente, lo ha salvato da conseguenze ben più gravi. Il fendente gli ha procurato lesioni giudicate guaribili in 25 giorni: mentre sul posto giungevano i Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, supportati dagli agenti di una volante del Commissariato di Polizia, il ferito veniva trasportato da alcuni vicini di casa in ospedale dove veniva ricoverato in osservazione. I militari dell’Arma recuperavano il coltello ancora sporco di sangue nell’alloggio di Kafil, il quale risulta, almeno fino ad oggi, incensurato e regolare sul territorio. Dopo l’interrogatorio in carcere, il gip del Tribunale di Vercelli ha convalidato l’arresto e, accogliendo le richieste avanzate dal p.m. Serafina Aceto - il magistrato della Procura che segue il caso - ha disposto la custodia cautelare in carcere del marocchino, difeso di fiducia dall’avvocato Fabrizio Amatelli. Arrestato per evasione, processato e messo ai domiciliari, marocchino torna subito dietro le sbarre In carcere, nei giorni scorsi, è finito un altro cittadino marocchino, del quale sono state rese note solo le iniziali, M.L., 28 anni, residente in città. Lo hanno arrestato in flagranza di reato, nel primo pomeriggio di lunedì, i Carabinieri del nucleo radiomobile. Già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, veniva notato dai militari mentre passeggiava nelle vie del centro. Il giovane marocchino veniva pertanto portato i caserma per accertamenti e subito dopo trasferito nella casa circondariale di Vercelli in attesa dl processo per direttissimo che si è celebrato nella mattinata di mercoledì. Il giudice ha convalidato l’arresto rimettendo nuovamente M.L. agli arresti domiciliari. Tuttavia prima che il giovane potesse tornare nella sua abitazione, i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ufficio del gip del Tribunale di Vercelli nei confronti del marocchino, il quale è stato rispedito dietro le sbarre. Nei confronti dell’extracomunitario infatti è scattato un provvedimento di aggravamento della misura cautelare a cui era già sottoposto, per aver continuato a molestare la sua ex fidanzata - una ragazza casalese - nonostante fosse agli arresti domiciliari proprio perché indagato per atti persecutori, commessi a partire dal mese di aprile dell’anno scorso.

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Stefania Zanatta

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