Articolo »

  • 18 novembre 2022
  • Casale Monferrato

La lotta contro i poveri

Quando si governa, bisogna smetterla con la fuffa

Interviene Mauro Bonelli

Si racconta che Francesco II re delle due Sicilie (Franceschiello) dicesse ai suoi soldati: “Sparate sul nemico con i cannoni” - “Maestà, nun tenimmo i cannoni” “allora con i fucili” – “Maestà, nun tenimmo manco i fucili” – “allora facite a faccia feroce e o sguardo ncazzato”.

Quella di Salvini e Piantedosi è la più recente imitazione di Franceschiello (moralmente molto migliore di loro).

La “lotta” intrapresa dal governo contro i poveri che traversano il mare per sbarcare da noi sarebbe una farsa, se non fosse anche una tragedia.

Quando si governa, bisogna smetterla con la fuffa. 

Parlare di “difesa dei confini” contro dei migranti che scappano da paesi orribili è fuffa.

Parlare di “invasione” per l’arrivo di qualche migliaio di migranti è fuffa.

Inscenare un meccanismo complicato per trattenere a bordo delle navi qualche decina di persone che poi saranno fatte scendere dai tribunali è peggio che fuffa, è squalificare le Istituzioni (e crudeltà, perdita di umanità).

Sostenere che l’Italia lascia entrare i migranti “regolari” secondo flussi stabiliti è peggio che fuffa: perché i flussi non ci sono e quelli previsti – pochi, Draghi li aveva alzati da 30.000 a 70.000 – sono stati bloccati da burocrazie e cattiva volontà.

Lasciare che a gestire tutto ciò sia il leader (Salvini) che ha straperso le elezioni significa che Meloni più che non saper fare le cose giuste, non sa comandare.

Sul piano della concretezza, il risultato è:

  • La manfrina di Salvini/Piantedosi non ferma nemmeno un solo migrante: quasi tutti arrivano su barchini e vengono fatti scendere – quelli salvati dalle navi ONG (pochissimi in percentuale) vengono fatti scendere in due rate, alcuni subito, alcuni poco dopo…
  • E allora a cosa serve questa crudele farsa? A mettere in difficoltà le odiate ONG ma soprattutto a mettere in scena la commedia della faccia feroce ad uso degli elettori di destra.

Consentire un’immigrazione regolamentata, controllata, in numero significativo non è questione di buonismo, ma di interesse degli italiani.

  • Abbiamo bisogno di immigrati che vengano a lavorare; sono centinaia di migliaia i posti non coperti per mancanza di lavoratori disponibili;
  • Abbiamo bisogno di immigrati che vengano con le loro famiglie e che facciano figli; per due motivi: a) che gli immigrati con famiglia delinquono pochissimo - meno dei maschi solitari e anche meno degli italiani…- b) perché gli italiani fanno pochi figli, e se la popolazione non si riproduce da una generazione all’altra, ma diminuisce costantemente, allora diventa sempre più vecchia e precipita in tempi medio-lunghi nella povertà; ci sarà meno assistenza, meno sanità, meno pensioni, e più bisogno di queste cose… Invece dove funziona l’arrivo e l’integrazione non si creano i problemi, ma su risolvono. L’esperienza di Casale con gli immigrati albanesi è stata più che positiva!
  • In realtà con gli attuali flussi di immigrazione (di stranieri poveri) e il corrispettivo di emigrazione (di giovani italiani spesso istruiti) il paese ci perde significativamente: invece consentendo una immigrazione regolata e verificata alla partenza giungerebbero da noi più persone qualificate di cui abbiamo bisogno.
  • Infine ci giustifica se saremo severi contro l’immigrazione irregolare (adesso recitiamo la parte di Franceschiello).

Ma perché queste considerazioni elementari non vengono tenute in considerazione dai governanti e da gran parte della popolazione?

  • Perché molti mass media presentano un quadro deformato del problema;
  • Perché governare è difficile, e i governi (anche Meloni con tutto il suo decisionismo lo sta dimostrando) fanno fatica a prendere misure serie di riforma che toccano interessi e scontentano parti della popolazione, e quindi è più facile titillare l’ignoranza, l’egoismo e il qualunquismo.
  • Perché da 40 anni l’Italia sta vivendo al di sopra delle sue disponibilità, la “gente” non vuole sentirselo dire e smetterla con un simile andazzo, ma al contrario recuperare, è quasi impossibile da far mandare giù;
  • Questi ultimi decenni hanno trasformato l’Italia in una “società signorile di massa” (Ricolfi) con molti che godono un discreto benessere ma anche con vaste plaghe di sfruttamento e miseria orribile; questa situazione  reggerà fino a quando durerà la ricchezza accumulata dalle generazioni precedenti; sul piano della mentalità si sono a poco a poco formate una morale, una sensibilità, una percezione di se stessi e della società profondamente egoistiche, arcigne, chiuse; si teme ogni cambiamento e si vede in chi cerca di aprire al nuovo - al diverso, al rischio dell’innovazione - un pericolo: siamo una società di vecchi autocentrati, tristi e spesso crudeli.

A me personalmente Meloni non piace. Ma constato che non è peggio di una parte notevole del popolo italiano. Di questo popolo che la ha eletta, ma che la rinnegherà facilmente come ha rinnegato tutti quelli che l’hanno preceduta, quando hanno cercato di fare qualche riforma toccando qualche privilegio, o anche quando, senza fare cambiamenti o riforme, hanno accompagnato – male – il declino.

Personalmente non posso nemmeno invocare dio.


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Marco Imarisio

Marco Imarisio
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!