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Invito alla lettura
Giovani e bullismo, quel silenzio da combattere
L'intervista di Raffaele Borghesio a Ilaria Rita Bianconi
Raffaele Borghesio, trinese, appassionato di libri e di lettura, continua la sua opera di promozione di scrittori emergenti - attività iniziata in tempi di pandemia - sia con le presentazioni in presenza all’interno delle rassegne “Libriamoci” e “Mangiare parole” che attraverso le interviste su Instagram e online. Qui di seguito riportiamo la chiacchierata con Ilaria Rita Bianconi, autrice del libro “La storia di Clarissa” che affronta un tema delicato come quello del bullismo.
Come nasce questo volume? «La storia di clarissa nasce con la voglia di mandare un messaggio, cioè quello di chiedere aiuto e di non stare in silenzio a subire».
Come mai hai deciso di affrontare la tematica del bullismo? «Ho scelto di affrontare questo argomento perché volevo mandare un messaggio ai ragazzi e ragazze che subiscono e ai genitori. Facendo notare in modo soft quei piccoli dettagli che se trascurati possono diventare pericolosi»
Quanto è importante far conoscere il problema del bullismo nelle scuole? «Dal mio punto di vista e anche dal punto di vista delle istituzioni è molto importante. Con gli anni, con l’avvento dei social purtroppo il fenomeno si è espanso molto. Se prima ad esempio era: “Una rissa fra ragazzi solo perché si davano fastidio a vicenda” con i social, le riprese e la divulgazione è diventato oltre che una diffusione di cose totalmente sbagliate pure un modo di farsi imitare nei peggiori dei modi e di creare ancora più problemi pure ai ragazzi che subiscono».
Parla dei tuoi libri e a chi si rivolgono in particolare? «I miei libri si rivolgono ai ragazzi, ma pure ai genitori. Purtroppo, quando come ora che viviamo nella frenesia, fra lavoro, casa, impegni vari e social, può capitare che si perdono di vista senza volerlo dei dettagli, dei segnali che i ragazzi e le ragazze mandano per chiedere aiuto. Ecco, il mio libro è rivolto a tutti ma in particolare a tutte quelle persone che non hanno più modo di notare il dettaglio mancante».
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