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Escursione

Il Cai Casale nel Biellese sulle orme di Mattarella

Domenica 6 gennaio un gruppo della sezione CAI di Casale Monferrato, cui si è aggregato con la moglie il forte alpinista Gianni Ghiglione, Accademico del CAI e direttore della Scuola di Alpinismo della nostra Provincia, ha trascurato le vette (poco) innevate per una giornata ai piedi del Monte Rosa, visitando i presepi di Mosso e la mostra per i 50 anni dall’alluvione di Valle Mosso.

«Una bella giornata - racconta Enrico Bruschi - illuminata da un tiepido sole che scaldava la conca delle montagne Biellesi, resa molto interessante dalla preziosa compagnia di Franco Grosso, profondo conoscitore di questo territorio, amico delle grandi famiglie che ne hanno favorito lo sviluppo industriale, dai Sella, legatissimi al CAI, fondato da Quintino, agli Zegna, tuttora titolari del marchio produttore dei più pregiati tessuti a livello mondiale, e soprattutto vulcanico ideatore di iniziative di promozione del territorio, tra cui la bella mostra sull’alluvione, visitata circa un mese fa dal Presidente della Repubblica Mattarella».

Dopo un giro in auto a vedere i grandi pannelli con le foto delle devastazioni del ‘68, allestiti in prossimità dei luoghi ripresi, «la mattinata è trascorsa con la piacevole passeggiata tra boschi e borgate, ad ammirare i più di 50 presepi allestiti da privati, scuole, esercizi, per arrivare al grande presepe meccanizzato di Callabiana, frazione di Mosso».

Nel primo pomeriggio, «visitato il salone che esponeva le foto aeree del territorio alluvionato, con le molte fabbriche tessili, generalmente posizionate in prossimità dei torrenti, alcune addirittura a cavallo di essi, devastate dalla furia dell’acqua, evento che si verificò fortunatamente un sabato sera, evitando una strage di immani proporzioni, abbiamo poi seguito, nella borgata di Marchetto, il percorso del Presepe Gigante, un imperdibile museo etnografico diffuso, che rappresenta poeticamente scene di vita, arti e mestieri di un tempo, riportando i visitatori che percorrono piazzette e stradine del suggestivo borgo alpino, ai secoli passati».

Degna conclusione della piacevole giornata «la gustosa e raffinata merenda sinoira al  Ristorante Malva Rosa a Lessona, splendida cittadina al centro della conca dei Monti Biellesi, lo stesso dove pranzò lo scorso mese il presidente Mattarella. Non solo un ristorante di alta qualità e prezzi modici, dove l’accoglienza è spontaneamente cordiale, ma anche il valore aggiunto di un importante progetto sociale. Malva Rosa, divenuto nel frattempo anche Enoteca Regionale grazie alla produzione del “Lessona”, pregiato vino che Quintino Sella portò al Parlamento per festeggiare l’Unità d’Italia, nasce dalla collaborazione di alcune realtà locali fondatrici della Onlus “Porte Aperte” allo scopo di inserire persone disabili in normali attività lavorative. Persone di cui abbiamo potuto godere non solo della perfetta professionalità ma anche della contagiosa simpatia, che ci hanno ulteriormente fatto apprezzare un territorio abitato da cittadini aperti e solidali e governato da amministratori lungimiranti, come dimostra il recentissimo referendum che ha approvato a larga maggioranza di quattro piccoli Comuni».


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Marco Imarisio

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