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  • 01 dicembre 2018
  • Moncalvo

Lunedì 3 dicembre alle 10,30, al Teatro Civico di Moncalvo

«Soldato mulo va alla guerra»

L’incontro rientra negli appuntamenti per le celebrazioni dei cento anni dalla fine della Grande Guerra, voluti dall’amministrazione comunale.

Raccontare la prima guerra mondiale attraverso il rapporto tra i soldati e gli animali.

È quello che succederà lunedì prossimo, 3 dicembre ore 10.30, al Teatro Civico di Moncalvo nello spettacolo «Soldato mulo va alla guerra», in scena per gli alunni delle classi seconde e terze della scuola media.

L’incontro rientra negli appuntamenti per le celebrazioni dei Cento anni dalla fine della Grande guerra, voluti dall’amministrazione comunale.

«Soldato mulo va alla guerra», atto unico in 60 minuti, scritto e diretto da Patrizia Camatel, tratta un tema poco conosciuto: il legame che si veniva a creare tra gli uomini e gli animali.

Durante la Prima Guerra Mondiale, infatti, accanto agli uomini ha combattuto un esercito di animali. Muli, asini, buoi, cani, cavalli, piccioni vennero utilizzati, ad esempio, per le azioni belliche, per lo spostamento di reparti e materiali, per le comunicazioni e il sostentamento delle truppe. 

La forzata coesistenza di animali di ogni genere con gli uomini avvicinò gli uni agli altri in una tragica fratellanza di fronte alla morte e alla sofferenza.

Lo spettacolo, che rientra nella rassegna Cuntè Munfrà dell’Archivio della teatralità popolare, fondato da Luciano Nattino, è organizzato in collaborazione con il Teatro degli Acerbi e ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti).

A guidare gli studenti nel racconto, l’attore Massimo Barbero. 

«Nello spettacolo – spiega l’attore - si parla del rapporto tra l’uomo e gli animali,un rapporto di fedeltà, di sacrificio, di simbiosi. Il tutto attraverso gli occhi di un ragazzo, di famiglia contadina, partito per la Grande Guerra».

È la storia del soldato Giuseppe Zabert e dell’amicizia profonda con la sua mula, Margherita, che gli sarà compagna durante tutta la guerra.

«Aprire il teatro ai ragazzi – spiega l’assessore alla cultura di Moncalvo, Silvia Farotto - è un modo per far conoscere loro un’arte antica che suscita emozioni, arricchisce e rende felici. Penso che questo spettacolo possa far nascere la voglia di leggere e studiare la storia con altri occhi».


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