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Personaggio

Maurizio Scandurra : «Il Monferrato? Il posto nel mondo che cercavo»

Il giornalista televisivo, imprenditore e benefattore il prossimo 13 ottobre diventerà cittadino onorario di Montiglio Monferrato

Domenica 13 ottobre, Montiglio Monferrato avrà due nuovi cittadini onorari: uno è il regista Roberto Gasparro, che proprio nel paese monferrino, la scorsa primavera, ha girato il suo secondo film, dal titolo “Qui non si muore”, coinvolgendo amabilmente tutta la popolazione cittadina. L’altro, invece, è Maurizio Scandurra. Torinese, imprenditore, giornalista e conduttore radiotelevisivo, ormai da qualche anno appassionatosi al Monferrato, cui ha destinato nel tempo svariate opere caritatevoli e artistiche in qualità di generoso benefattore.

Che cosa l’ha portata a innamorarsi del suol d’Aleramo?

«Ci capitai per caso nel 2009, grazie all’amicizia fraterna con un famoso avvocato prematuramente scomparso, Bruno Poy. Lui era di Palazzolo Vercellese, di cui fu anche sindaco storico. Spesso ci si ritrovava a fine giornata a tavola nei tipici ristoranti piemontesi di queste magnifiche zone a parlare di fede, vita, ideali e politica. Conosceva tutto del Monferrato. Mi ha fatto scoprire un forziere di infinite bellezze e tesori».

C’è un posto cui è particolarmente legato?

«Il Santuario di Crea: mi ritrovo spesso in preghiera lì, donando anche cibo per i poveri destinato alle 70 famiglie indigenti della zona, per lo più italiane, di cui il locale ufficio caritativo si fa carico mensilmente».

E a Montiglio, com’è arrivato?

«Cercavo una casa da acquistare da quelle parti. Telefonai in Comune, e chiesi consiglio. Mi rispose il sindaco, Dimitri Tasso, dicendomi che avevamo un amico in comune. Chiesi chi fosse: “Bruno Poy”, replicò. Considerai questo un chiaro segno del mio migliore amico che da Lassù fa sempre il tifo per me. Sogno realizzato».

A Montiglio ha donato la “Campana dei Tre Comuni”... 

«Con i ventilatori e gli autobus storici, i sacri bronzi sono una delle mie grandi passioni. Ho pensato di fare un dono alla calorosa comunità che mi ha accolto, proprio in occasione del ventennale della fusione del Comune con Colcavagno e Scandeluzza, affidandone la realizzazione alla straordinaria e millenaria “Pontificia Fonderia Marinelli’ di Agnone, dall’anno 1000 a oggi la prima e più antica fabbrica al mondo di campane. È nato tutto così, in modo spontaneo».

Da qui la cittadinanza onoraria.

«Non c’è per me titolo più bello, molto più di ogni accademica menzione. Lo considero un battesimo a fuoco che suggella e sigilla il legame profondo che mi lega a tutte queste belle persone, inclusi sindaco, Giunta e dipendenti comunali: cosa che mi commuove, e per cui li ringrazio di cuore. Con Dimitri Tasso e la sua valente squadra stiamo già lavorando a tambur battente su un programma di iniziative tese ad accendere nel tempo stabilmente i riflettori sul Comune».

Domenica a Montiglio, alla “Fiera del Tartufo” condurrà uno show con personaggi della musica e della tv...

«Sarà un po’ come tornare indietro negli anni, a quando ho fatto parte di importanti programmi di RaiUno e RaiDue come “Telethon”, “Mattina in Famiglia” e “Scalo 76”: in cui ho avuto la fortuna immensa di affiancare, sia in studio che come inviato, in piccoli ruoli e rubriche, giganti insuperati come Fabrizio Frizzi, Pippo Baudo, e Antonio Lubrano. Con quest’ultimo, insieme ad Alessandro Meluzzi e a Valerio Liboni, leader dello storico gruppo italiano “I Nuovi Angeli” con cui nel 2010 facemmo persino tappa nella redazione de “Il Monferrato” per la presentazione di un nuovo disco di allora, racconteremo “C’era una volta la tv”, insieme al pubblico presente in platea, come nel migliore dei talk-show».

Ancora una domanda: il prossimo dono?

«Arriverà nel Monferrato a suon di campane. Ed è il frutto, anch’esso, di un’amicizia sincera e fraterna sancita col fuoco anche nel bronzo fuso con una persona che considero un solido esempio. Un regalo nato a quattro mani con Cristiano Bilucaglia, imprenditore e mecenate piemontese dal cuore grande che dispensa generosità in tutta Italia redistribuendo virtuosamente, in atti di benemerenza ad arte, cultura e solidarietà, denari importanti fatti risparmiare ai consumatori: semplicemente azzerando le bollette di luce e gas mediante un’idea geniale e collaudata che si chiama ‘ZERO’. L’opera è già pronta, al momento opportuno apriremo il sipario e caleremo l’asso!».

servizi sulla fiera su "Il Monferrato" di venerdì 11 ottobre


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Marco Imarisio

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