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Caccia

Lepri, catture incruente con l’opera dei volontari

Per il ripopolamento nel comprensorio di AL1

Prosegue senza sosta la tradizionale attività di cattura delle lepri con scopo di ripopolamento nell’ambito territoriale di caccia AL 1, il comprensorio che racchiude i principali comuni della Val Cerrina e del Monferrato Casalese. Purtroppo, negli ultimi anni, si è assistito ad un consistente calo della presenza del selvatico, ciò nonostante gli sforzi attuati per contrastarlo da parte dei comitati di gestione che si occupano della tutela delle zone di ripopolamento e cattura, areali che vengono interdetti alla caccia proprio per favorire la riproduzione della lepre e la sua diffusione nei territori circostanti.

Le catture, del tutto incruente, sono possibili grazie all’opera di volontariato prestata dai cacciatori locali. Gli organi di competenza della Provincia di Alessandria si occupano di sovrintendere alle operazioni, così come avvenuto anche in occasione della cattura di domenica 26/01 nella z.r.c. di Ozzano, diretta da Mauro Angelini. All’appuntamento era presente anche Stefano Zoccola, il consigliere provinciale con delega alla caccia.

Queste le sue parole a fine giornata: «Era la prima volta che partecipavo ad una di queste catture ed è stata un’esperienza divertente oltre che salutare. Le operazioni si sono svolte con grande impegno e non poca fatica, ma chi ha partecipato ha potuto beneficiare della vista di panorami mozzafiato. Il nostro Monferrato è davvero una perla di rara bellezza, che merita la giusta attenzione, anche sotto il profilo della gestione della materia cinofila e venatoria. Il mio impegno sarà quello di esplorare tutte le soluzioni possibili per trasformare quelli che oggi sembrano problemi in opportunità di crescita per il nostro territorio». A fargli da eco anche i rappresentanti della sezione provinciale della Società Italiana Prosegugio, ecco quanto riferisce Maurizio Rampon, consigliere provinciale: «Invitiamo i nostri associati, e tutti i cinofili in genere, a partecipare alle attività di ripopolamento, per fare in modo che la lepre possa continuare a proliferare sulle nostre amate colline. Il cane da seguita, che la nostra associazione tutela da sempre, senza selvatici autentici sarebbe destinato al decadimento; in tal senso l’auspicio è anche quello di lavorare con gli enti locali per ottenere sempre maggiori aperture, almeno sotto il profilo cinofilo».


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