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A Valenza a villa Astigliano dei Badini Confalonieri

Carlo Dabene è uno storico valenzano (ma se vuole può darvi dei buoni indirizzi per acquistare smeraldi a Bogotà o a Tel-Aviv...) e ora da sotto il cappello (che non porta) tira fuori un gioiello aperto per noi: la villa Astigliano di Valenza.
E’ una splendida residenza di campagna, a pochi chilometri dal capoluogo, immersa nel verde e circondata dal grande parco con alberi secolari. 
Vi si accede da un viale veramente da favola di quasi 500 metri delimitato da maestosi pioppi cipressini ricchi di tartufi bianchi in simbiosi con le radici. 
Venne acquistata da Francesco Ceriana, appartenente alla famiglia originaria di Valenza con filande di seta nell’alessandrino e in Lomellina, nota per l’omonima banca che aveva partecipato alla fondazione della Fiat. E’ poi passata per via ereditaria ai Badini Confalonieri.
 
Ci attende all’ingresso l’avvocato Alberto con cui visitiamo la nobile residenza, ammodernata negli ultimi decenni dell’Ottocento dall’allievo di Carlo Promis, l’ingegnere idraulico e architetto civile, Carlo Ceppi (Torino 1829-1911). Esponente del gusto eclettico nella seconda metà dell’Ottocento, già noto con Alessandro Mazzucchelli per il progetto della stazione torinese di Porta Nuova, aveva realizzato nel 1878 la “cappella a pianta ellittica con colonne tortili in legno, tinte ad imitazione del marmo” nel castello di Murisengo. Figlio del conte Lorenzo, magistrato, e di Cristina Ceroni, apparteneva ad una famiglia di architetti originari della sponda lombarda del lago di Lugano, terra di provenienza dei “maestri comacini”, noti per la loro abilità di costruttori. 
Il matrimonio con Elena Ceriana gli aprì la strada per la progettazione di numerose ville e palazzi. A Torino, in particolare, realizzò il signorile palazzo della famiglia Ceriana (1879) in piazza Solferino e quelli dei rami collaterali Ceriana Mayneri in corso Stati Uniti (1884), oggi sede del Circolo della Stampa, e dei Ceriana Racca in via dell’Arsenale (1887). Nella villa Astigliano sono molto belli i serramenti in legno progettati dal Ceppi insieme all’elegante scalone di pregevole fattura con i ritratti degli antenati, che conduce al piano nobile dove è soddisfatto il nostro interesse storico per la biblioteca. 
Raccoglie i volumi appartenenti alla nobile famiglia casalese dei Gozzani, marchesi di Treville, di Olmo (in provincia di Asti) e di Perletto (in provincia di Cuneo), conti di Odalengo. 
Molto suggestiva la chiesetta dedicata alla Vergine, a lato della villa, sempre su disegno del Ceppi, dove si può ammirare una “Via Crucis” monocroma realizzata dal pittore Paolo Gaidano (Poirino 1861 - Torino 1916), attivo in Monferrato nella chiesa parrocchiale di Fubine dedicata alla Vergine Assunta e in quelle di Camagna (nel transetto pala dell’Ausiliatrice, 1892) e di Roncaglia, frazione di Casale.
 
Concludiamo la visita alla monumentale cantina progettata sempre dal Ceppi scavata nella collina al limite della tenuta: testimone della antica presenza dei vigneti sulle colline di Valenza.

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Veronica Spinoglio

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