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  • 14 novembre 2023
  • Casale Monferrato

Dopo il Consiglio comunale di lunedì 13 novembre

La furibonda lite tra il sindaco Riboldi e il consigliere Demezzi

Alcuni consiglieri e un agente della Polizia Locale impegnati a tenere divisi i due politici

L'aula consiliare di Palazzo San Giorgio è solita ospitare litigi e sfuriate anche di fuoco. La seduta del Consiglio di ieri sera, lunedì 13 novembre, non ha fatto eccezione concludendosi con un accesissimo scontro tra il consigliere Allera (Lega) e tre esponenti della minoranza - Milano, Demezzi e Lavagno - riguardo il voto nominale al piano delle alienazioni poco prima discusso.

Ma è a seduta conclusa, pochi minuti prima dell'una, che si è consumato quello che, a memoria, è stato uno dei litigi più violenti degli ultimi anni. Protagonisti - ancora una volta, come spesso è avvenuto in questa consiliatura - il sindaco Federico Riboldi e l'ex sindaco, oggi in minoranza, Giorgio Demezzi.

Proprio l'ex primo cittadino, mentre era intento a salutare e commentare i contenuti della seduta con i due giornalisti in aula, è stato oggetto di una battuta del sindaco Riboldi, anch'egli passato in "zona stampa", volta a biasimare quella comunicazione tra il consigliere di minoranza e i cronisti: battuta alla quale Demezzi ha replicato apostofando ("cretino") il primo cittadino.

Immediata la furia di Riboldi, scagliatosi a pochi centimetri dal volto del collega, con alcuni consiglieri e l'agente della Polizia Locale impegnati a tenere divisi i due politici casalesi. «È lui che stuzzica», ha detto Demezzi; «Derelitto, sei ridicolo, hai perso le elezioni due volte, hai quasi 80 anni», ha rincarato Riboldi urlando prima di abbandonare la sala: «Scuse pubbliche o ti querelo».

Nella notte, a fatti consumati, è giunto il comunicato del sindaco Riboldi: «Stigmatizzo il comportamento del consigliere di minoranza Demezzi, ex sindaco, che insultando il sindaco in carica ha avuto l’ennesima caduta di stile. Comprendo il nervosismo di chi è stato sconfitto più volte nelle urne, di chi ha votato con la sinistra per quattro anni contro l’Amministrazione di centrodestra che ha governato la città per puro senso di rivalsa, tuttavia questo desiderio non deve tramutarsi in assenza di educazione e in ingiuria nei confronti di chi rappresenta tutta la comunità, non certo perché le offese sono rivolte al sottoscritto ma nel mio ruolo di sindaco, peraltro in una sede istituzionale. Nessun atto formale seguirà le ingiurie, sperando tuttavia che in un sussulto di buonsenso e amor proprio il consigliere Demezzi sappia scusarsi pubblicamente delle offese gratuite rivoltemi. Da chi è stato sindaco e porta sulle spalle la saggezza di 75 primavere ci si aspetterebbe buon esempio ed educazione!».

Alla nota di Riboldi fa seguito il commento di Demezzi: «Non ho insultato gratuitamente il sindaco. Ho risposto, sbagliando, a una sua provocazione finalizzata, come sempre da quattro anni a questa parte, a screditarmi. Svolgo il mio compito di consigliere di minoranza eletto dai cittadini come anche nei cinque anni di Amministrazione Palazzetti e ritengo di farlo in modo serio e documentato: capisco che questo dia fastidio al sindaco e alla maggioranza. Ripeto: il sindaco, che dovrebbe solo ringraziarmi per quello che ha imparato nei cinque anni da assessore, mi ha provocato con arroganza e, complice la stanchezza e l'ora tarda, ho sbagliato a reagire. Ma si è trattato di una mia difesa: non credo proprio di essere io a dovermi scusare».


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