A Casale noto barista e ragioniere stroncati da gravi malattie
Due giovani uomini casalesi stroncati da mali incurabili a distanza di poche ore uno dall’altro. Si tratta di un noto barista e di un ragioniere-commercialista. Nel tardo pomeriggio di lunedì si è spento all’Hospice “Zaccheo” del Santo Spirito di Casale, dove si trovava ricoverato da qualche giorno, Claudio Caprioglio, 40 anni, stroncato da una malattia contro la quale stava combattendo da alcuni anni. Nulla hanno potuto la sua tenacia e la sua voglia di vivere e l’intervento chirurgico al quale si era sottoposto subito dopo che gli era stato diagnosticato il grave male.
Per diverso tempo aveva gestito il bar Nazionale di corso Giovane Italia, uno dei locali più frequentati di Casale. La notizia della sua scomparsa ha destato vasto cordoglio in città dove Caprioglio era molto conosciuto e stimato per le sue doti umane: numerosi gli amici e i giovani che hanno postato sulla pagina di Facebook un ricordo del barista casalese.
E in tanti hanno preso parte ai funerali che sono stati celebrati mercoledì pomeriggio, alle 14,45, nella chiesa parrocchiale del Ronzone.
Claudio Caprioglio lascia i genitori, Franco e Anna Asselli, per decenni titolari del ristorante Aquila a Oltreponte, la sorella Elena - già vice coordinatrice di Forza Italia a Casale, ex consigliere di quartiere ad Oltreponte nonchè membro della Consulta Femminile - che attualmente gestisce con i genitori la stazione di servizio-autogrill di Occimiano sull’autostrada A/26, la nonna Piera, il nipotino Giovanni.
Per volontà della famiglia le offerte di suffragio vengono devolute all’associazione Vitas. Dopo la cerimonia religiosa la salma di Caprioglio è stata trasferita nel tempio crematorio di Mappano, in provincia di Torino. Le ceneri sono poi state deposte nella tomba di famiglia nel cimitero di Popolo.
La città piange anche la scomparsa di Roberto Vivino, 49 anni, un passato da cestista e attuale dirigente di una società di basket. Vivino è stato stroncato da una malattia che gli era stata diagnosticata solo tre mesi fa.
Un male incurabile, fulminante che non gli ha lasciato scampo: il decesso è avvenuto in ospedale dove Roberto Vivino era ricoverato. Ragioniere, responsabile commerciale di un’azienda della zona, Vivino, grande appassionato di basket, per diverso tempo aveva militato nell’Asso di Picche e fino a pochi anni fa nella Bjc in prima divisione. Lascia la moglie Manuela, le figlie Valentina e Letizia, la mamma Fulvia, la sorella Marina, ispettore capo di Polizia, responsabile dell’ufficio dell’ospedale di Casale. Le esequie sono state celebrate ieri, giovedì, alle 10,30, nella chiesa di Santo Stefano. La salma riposa nel cimitero di via Negri.