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  • 05 febbraio 2021
  • Casale Monferrato

Buzzi Unicem verso la cessazione delle attività dello stabilimento di Arquata

Buzzi Unicem verso la cessazione delle attività dello stabilimento di Testi/Greve in Chianti della controllata Testi Cementi Srl e del centro di macinazione di Arquata Scrivia della controllata Arquata Cementi Srl.

Una situazione resa nota dai sindacati FENEAL UIL e FILLEA CGIL di Alessandria: «La Buzzi S.p.A., attuale proprietaria della Arquata Cementi srl (ex Cementir) ha comunicato ufficialmente, alle organizzazioni sindacali, l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Arquata Scrivia. Ci siamo di nuovo, dopo la lunga battaglia del gennaio 2017 in  cui per oltre 10 giorni gli operai dell’impianto hanno occupato lo stabilimento costruendo un’ampia rete di solidarietà nella società civile, tra i cittadini del paese e le Istituzioni locali ed in cui si era riusciti a stoppare il tentativo di chiusura, siamo di nuovo di fronte al tentativo della proprietà di azzerare quella esperienza .Gli accordi del 2017 prevedevano il mantenimento dell’impianto almeno fino alla fine dei lavori del Terzo Valico dei Giovi, non prima del 2024».

L’azienda ha fatto sapere che «attuerà il piano annunciato nel rispetto dei provvedimenti normativi che hanno sospeso le operazioni di riduzione di personale fino al 31 marzo 2021 e fino a tale data resterà attivo lo strumento della cassa integrazione guadagni ordinaria Covid-19, ai sensi della vigente normativa emergenziale. L’azienda si impegna anche a offrire strumenti di mitigazione che saranno oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali nel corso della trattativa, al fine di minimizzare quanto più possibile l’impatto sul personale coinvolto. I siti produttivi saranno dismessi secondo quanto previsto dalle autorizzazioni ambientali in essere nei casi di cessazione delle attività, ottemperando a tutte le prescrizioni a tutela dell’ambiente».

Per i sindacati «l’annuncio di oggi, in aperta violazione degli accordi sottoscritti, è inaccettabile oltre che sorprendente. La Feneal UIL e la Fillea CGIL  sono, fin da oggi, impegnate a ricercare una soluzione positiva di questa inaspettata situazione coinvolgendo tutti gli interlocutori possibili e annuncia una fortissima mobilitazione dei lavoratori a partire dalla proclamazione dello stato di agitazione senza escludere alcuna forma di lotta che le attuali leggi ci consentono».


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