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«Nuovo modello di business»: per l'Unicredit di Oltreponte poche speranze

La risposta della banca al Comitato che chiede alternative alla chiusura

La filiale dell'Unicredit a Oltreponte a Casale

A pochi giorni di distanza dall'appello-denuncia del Comitato SiAmo Oltreponte sulla chiusura della filiale dell'Unicredit nel quartiere casalese arriva la risposta dell'istituto bancario: «Siamo dispiaciuti per il disappunto espresso ma riteniamo opportuno assicurare che i clienti e le loro esigenze sono sempre il principale punto di attenzione e di interesse per la nostra banca».

«Pur mantenendo la massima attenzione al territorio di Casale Monferrato, vi significhiamo che il processo di riorganizzazione della nostra rete commerciale è stato elaborato proprio a seguito di un approfondito esame delle mutate abitudini della nostra clientela. Il diffuso e crescente uso di strumenti informatici, come la banca via internet o altri devices, nonché l’utilizzo massivo degli sportelli bancomat evoluti in grado di effettuare gran parte delle operazioni di cassa, hanno determinato la necessità di attuare una razionalizzazione della presenza del canale “fisico” delle filiali».

Prosegue la banca: «Con l’occasione, vi rassicuriamo circa il fatto che i referenti territoriali di UniCredit hanno già concordato un incontro con il sindaco di Casale Monferrato per illustrare, con maggiori dettagli, il nuovo modello di business e per fornire ogni ulteriore ed eventuale precisazione che si rendesse necessaria e siamo certi che l’impegno e la professionalità di tutti i colleghi presenti presso la nostra vicina sede di via Stefano Guazzo n. 12, ridurrà al minimo i disagi della clientela».

Da parte sua il ComitatoSiAmo Oltreponte contatterà «il responsabile area di Unicredit per verificare le possibili alternative alla chiusura totale della filiale».


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Michele Dughera

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