Settore freddo: altra crisi in arrivo? Allarme dei sindacati: «Anche Framec e Mondial rischiano di essere travolte»
di Massimiliano Francia
Grido d’allarme delle organizzazioni sindacali che temono un tracollo occupazionale di proporzioni veramente preoccupanti nel giro di un paio di settimane.
Accanto alla ormai crisi di Siltal si teme infatti la chiusura anche per Framec con ripercussioni a catena su Mondial Elite, «cosa che significherebbe - spiegano Tonio Anselmo (Cisl) e Mirko Oliaro (Fiom) - la perdita di circa 700 posti di lavoro».
Siltal: il giorno
della verità
Domani - mercoledì 15 ottobre - dovrebbe essere infatti il giorno della verità per Siltal, visto che la proprietà si era impegnata a concludere la ricapitalizzazione e a pagare gli stipendi e la cassa integrazione entro il 15 ottobre e se questo non avverrà tutto diventerà ancora più difficile.
Le organizzazioni sindacali hanno intanto cominciato - proprio in questi giorni - a raccogliere le firme dei lavoratori per procedere con le ingiunzioni di pagamento.
Mentre nello stabilimento di Ticineto è in corso la verifica degli ispettori del lavoro dell’attuazione del piano industriale per concedere - eventualmente - l’autorizzazione al pagamento per il secondo anno della cassa integrazione. Una prospettiva che a dire il vero appare quanto mai remota, nelle attuali condizioni.
Nessuna notizia in merito è filtrata da parte dell’azienda, sentita ieri dal nostro giornale, e neppure i sindacati hanno informazioni confortanti.
Ma accanto al temuto definitivo crack della Siltal c’è anche un’altra realtà che rischia di rendere realmente drammatico lo scenario occupazionale del Casalese, perché anche Framec - dicono i sindacati - sarebbe a rischio.
Grande rischio
per la Framec
Non si tratta di una crisi della produzione o di mancanza di ordini ma del fatto che dopodomani - giovedì 16 ottobre - spiegano Anselmo e Oliaro - dovrebbe svolgersi l’udienza per l’omologa del concordato preventivo di Framec. Questione per cui non ci dovrebbero essere problemi - dicono i sindacati - che si mostrano invece preoccupatissimi di una seconda vertenza «per verificare la correttezza della acquisizione del sistema produttivo di Framec da parte di Mondial elite.
«Questa seconda udienza non appare scontata e potrebbe compromettere anche la prima udienza con la possibilità che il gruppo Framec fallisca e conseguentemente di perdano 350 posti di lavoro».
In sostanza i sindacati temono un effetto domino perché il fallimento di Framec potrebbe travolgere anche lo stabilimento di Mirabello, visto che la gran parte della produzione un tempo svolta a Mirabello è stata rilocalizzata negli stabilimenti di San Giorgio e Montemiletto (Avellino).
«Per noi dunque la decisione del 16 ottobre diventa fondamentale per il futuro di questa azienda.
«Ovviamente noi - proseguono i sindacalisti - non possiamo influenzare la giustizia, ma il rischio è fortissimo anche per il futuro della città, perché si tratterebbe di un vero e proprio crollo sociale».
Una situazione di estrema gravità che ha indotto i sindacati a promuovere per giovedì un presidio dei lavoratori sotto al tribunale: «Abbiamo piena fiducia nella giustizia e speriamo che tutto si risolva nel miglior modo possibile, ma occorre anche far capire che si tratta di una partita fondamentale per i lavoratori e per la città».