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  • 08 dicembre 2020
  • Casale Monferrato

Un'opera di 400 pagine

La storia del Monferrato e i 150 anni del suo giornale

Il libro strenna per gli abbonati de "Il Monferrato"

Il libro strenna in omaggio agli abbonati del 2021 celebra il 150°compleanno del nostro  bisettimanale. Un’opera di 400 pagine divisa in due parti. La prima, a firma di Aldo Timossi, fa rivivere la storia di Casale e del Monferrato attraverso le pagine del giornale, la seconda, affidata a Luigi Angelino e Dionigi Roggero, presenta 150 anni di storia attraverso altrettanti testimoni del tempo. 

La data del 15 luglio 1871 segna la nascita del primo numero del giornale «Il Monferrato» in un momento particolare della storia patria. Erano trascorsi pochi mesi dall’approvazione della legge del 3 febbraio 1871 che aveva deliberato il trasferimento della capitale da Firenze a Roma, di cui era stato protagonista il casalese presidente del Consiglio Giovanni Lanza.

Il foglio settimanale di quattro pagine, diretto da Giuseppe Crea e stampato nello Stabilimento di Paolo Bertero, era disponibile ogni sabato dalle prime ore del mattino presso il librario Alessandro Prato in via del Duomo al prezzo di 15 centesimi (abbonamento annuo 5 lire). Acquistata notevole importanza come organo ufficiale per le inserzioni e guadagnata la fiducia dei lettori, fin dal 1873, a soli due anni dalla nascita, dava alle stampe la prima «Strenna» del giornale riservata agli abbonati. Un libro di oltre 300 pagine curato dall’archivista del Comune di Casale Francesco Luigi Beraudi, che aveva coordinato il valido gruppo di collaboratori, tra cui Flavio Valerani, Luigi Hugues, Agostino Della Sala Spada, Giuseppe Antonio Ottavi e tanti altri.

Poco dopo vedeva la luce anche la longeva e amata rubrica di profili cittadini, come ricorda l’autore della fortunata guida «A zonzo per il Circondario di Casale Monferrato» (Loescher, 1877) Giuseppe Niccolini, collaboratore del giornale.

Forte di una tradizione che risale alla seconda metà dell’Ottocento, «Il Monferrato» prosegue la fortunata collana delle pubblicazioni con un libro strenna che celebra il 150° compleanno del nostro bisettimanale. Un secolo e mezzo di grande e piccola Storia che Luigi Angelino e Dionigi Roggero offrono ai lettori attraverso una lunga serie di testimoni del tempo, protagonisti che si riaffacciano con parole, con immagini e con le loro straordinarie esperienze, portatori di un vissuto fatto di esperienze personali, stili di vita e di un passato importante che l’ingiuria del tempo non ha cancellato.

Sulla scia delle «Vite degli uomini illustri» (da Cornelio Nepote al Petrarca), gli autori hanno voluto ricordare l’importante anniversario con una raccolta di 150 protagonisti appartenenti a entrambi i sessi, divisi per epoche, dal Medioevo al Rinascimento, dall’età moderna a quella contemporanea. Un fertile miscuglio di affreschi esistenziali che delineano un vivace e suggestivo ritratto del Monferrato inteso come millenario territorio e come giornale ultracentenario. Una (soggettiva) scelta di personaggi che risponde a criteri di rappresentatività, di centralità e di esemplarità di vita, in una successione non rispetta un rigido ordine cronologico ma si articola con passo cadenzato in una galleria di medaglioni in rigoroso ordine alfabetico, che tuttavia presenta curiose successioni di scrittori (Pascoli, Pavese, Pellico), sorprendenti coincidenze tra genitori e figli (la famiglia Ottavi) e tra gemelli (Ascanio e Candido Sobrero), il crudele destino di fratelli (Palli).

Non si può dimenticare anche Vittorio Accornero (Max Ninon) grande illustratore di libri con la parentesi di disegnatore di ottanta foulard per Gucci tra cui il famoso Flora per la Principessa di Monaco Grace Kelly. Poi il cardinal Marcantonio Bobba di Lu: gli autori sono volati (letteralmente, pilota Matteo Conti) ad Aosta sulle sue tracce. Curiosa la figura del caminese Boetti, il Profeta Mansur.

Non ultima, la fortunata presenza di grandissimi intellettuali (Dante, Manzoni, Carducci, Eco), che monferrini non erano per nascita, ma lo sono diventati a pieno titolo. Tutto all’insegna di tre irrinunciabili ingredienti: costanza e senso del dovere, fatica e spirito di sacrificio, solidarietà e genialità diffusa, che sono tipici dell’orgoglio monferrino.


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