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Diocesi
Sempre meno preti: «Situazione drammatica»
La relazione annuale del cancelliere can. Davide Mussone

Il cancelliere vescovile, can. Davide Mussone, ha redatto l’annuale relazione statistica sulla situazione della Diocesi di Casale. Con un’estensione di 970 km², tra le province di Alessandria, Asti e Torino, la Diocesi casalese ha una popolazione totale residente in costante calo: attualmente di circa 94mila abitanti ripartiti in 11 Unità Pastorali. La parrocchia più popolata di tutta la Diocesi è il Sacro Cuore di Gesù (Valentino) di Casale e la seconda è quella di San Salvatore, le due parrocchie più piccole risultano essere le collinari di Montaldo e di Villamiroglio, il Comune più piccolo è quello di Olivola.
La maggior parte della popolazione dell’intera Diocesi si trova non nella città di Casale, ma nei paesi e per di più di collina; circa 48mila persone, più della metà degli abitanti della Diocesi, sono domiciliati nei paesi in collina.
Vi sono 50 sacerdoti secolari “incardinati” (6 provenienti dall’estero), di cui 47 sono presenti in Diocesi e 3 al servizio di altre Diocesi con mansioni in Italia o all’estero come i due missionari don Cavalli e don Varoli. Dei 47 di riferimento, 4 sono oltre i 90 anni, 5 fra gli 80-90, 9 fra i 70-80, 5 fra i 60-70, 14 fra i 50-60, 6 fra i 40-50, 4 al di sotto dei 40 anni, nessuno sotto i 30.
Le parrocchie presenti nel territorio della Diocesi sono 115: 113 rette dal clero diocesano e 2 dai salesiani (S. Cuore, Lu). Di queste 115, 86 sono rette da un parroco, anche se spesso non residente in quanto parroco di più parrocchie (solo 36 hanno il parroco ivi domiciliato), 29 invece sono rette da un amministratore parrocchiale. Ben 41 parrocchie sono rette, nella mansione di parroco o di amministratore parrocchiale, da 15 sacerdoti provenienti da altri Stati, talvolta di missione. Sei presbiteri, di origine straniera, sono incardinati in Diocesi a Casale e 9 incardinati nelle loro Diocesi ma operanti attivamente in Italia tramite regolare convenzione Cei per il servizio pastorale in Italia. Sono 2 i sacerdoti che svolgono l’incarico di viceparroco nelle 2 parrocchie: Duomo, S. Cuore di Gesù.
Religiosi e religiose
È presente sul territorio una realtà di clero regolare, che resta un buon riferimento, individuata in 9 religiosi: un giuseppino d’Asti (addetto al Santuario di Crea), 5 sacerdoti salesiani a Casale-Valentino (più un fratello coadiutore), 1 salesiano a Lu.
Oltre ai 10 diaconi permanenti, vi sono 2 congregazioni di religiose: 4 suore del Cottolengo a Brusasco, 1 delle Piccole Figlie del Sacro Cuore a Villanova. Resta più numerosa la presenza delle 11 suore dell’Istituto Nostra Signora di Lourdes-Mazzone (9 a Casale e 2 a Vignale), delle 5 monache carmelitane del Monastero Mater Unitatis di Albarengo di Montiglio, oltre alle 7 Silenziose Operaie della Croce che gestiscono la Casa Serniola. In totale vi sono 23 consacrate di vita attiva e 5 di vita contemplativa. Sono inseriti nell’attività pastorale 18 assistenti pastorali, di cui sei uomini.
È fuori dubbio che emergono dati di invecchiamento preoccupante dell’età media del clero, gli ultimi anni registrano nessuna ordinazione sacerdotale. Fortunatamente, abbiamo tre seminaristi che sono giunti a Casale dal Togo e stanno compiendo il loro percorso formativo per il servizio alla Chiesa di Casale: Joseph, Marc e Crépin.
L’anno passato registra il decesso del sacerdote Paolo Busto, oltre al card. Severino Poletto, proveniente dal clero casalese.
Nel territorio diocesano si cerca, con seria difficoltà di orari e spostamenti e soprattutto di carenza di personale, di garantire le celebrazioni fondamentali con una certa continuità nelle singole parrocchie, profittando degli orari del sabato pomeriggio e dell’intera domenica.
Nei paesi più modesti sono scomparsi molti edifici scolastici, postali ed altri ancora, mentre le chiese parrocchiali continuano ad operare - anche se non tutti i giorni, che tra l’altro in alcuni paesi sarebbe persino dispendioso ed inopportuno - e a mantenere il legame con la popolazione e l’incontro-dialogo fra le persone. Alcune chiese sono in ottime condizioni strutturali per il tenace interessamento dei pastori e loro fedeli, legati alla loro parrocchia, o ai santuari come la Madonna di Crea, la Madonna del Pozzo e altri ancora; altre chiese invece necessitano di interventi manutentivi piuttosto urgenti e di certo non si risolverebbe il problema chiudendole. Ogni singola chiesa, oltre ad essere il luogo di culto di quella particolare comunità, è espressione di storia, arte, tradizione, cultura, che vanno assolutamente studiate, preservate e tutelate con tutte le strategie ed energie che risultino, per quanto possibile, essere strade percorribili, nell’interesse e nel bene di tutta la comunità.
Il commento del cancelliere
Nei decenni passati vi era un territorio costituito da ogni singola parrocchia con il suo unico parroco titolare ed ivi residente e magari anche col viceparroco dedito all’oratorio; ora questa realtà è cambiata rapidamente. Diverse delle nostre parrocchie sono state affidate non più ad un parroco stabile e italiano, ma a parroci o amministratori parrocchiali provenienti dall’estero (ben 41 parrocchie) che sono una vera benedizione per la nostra terra. È fuori dubbio che servono fidati collaboratori laici che possono certamente ricoprire servizi ecclesiali ad eccezione di quelli prettamente sacerdotali. Unire le forze è sempre un bene per tutti. Dobbiamo cambiare mentalità, non si può più pretendere di trovare sempre il sacerdote “fisso e stabile” in parrocchia poiché quasi tutti i nostri presbiteri (e molti anche anziani!) oltre a tutte le altre incombenze debbono seguire almeno tre-quattro parrocchie per ognuno, estese, lontane, diverse.
La situazione è drammatica, seria e preoccupante perché i numeri parlano chiaro: si nota una pesante scarsità di clero e soprattutto un pesante calo demografico. In 30 anni la Diocesi ha perso più di 100 sacerdoti, senza contare il drastico calo dei religiosi e delle suore ed ha perso circa 13mila abitanti. Vi è un prete ancora attivo in discreta forza ed età ogni circa 2.300 fedeli sparsi nel territorio. È inutile nascondere la verità, i numeri parlano chiaro.
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