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Dibattito a Moncalvo
Fanno discutere i nuovi faretti alla "Fracia"
Utilizzati per l'illuminazione della chiesa di Sant'Antonio
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Da alcuni giorni chi sale in centro paese dalla “Fracia”, la via principale del centro storico, non può non notare il nuovo palo che sorregge cinque faretti che servono a illuminare la facciata della chiesa di sant’Antonio. “Sapete quanto è costato? Più di 10 mila euro!”. A parlare è l’ex vicesindaco Mario Zonca che ha posto la questione nei giorni scorsi anche sui social network, creando un dibattito online e in paese che ha animato gli animi dei moncalvesi.
“I fondi con cui è stata fatta l’opera sono quelli del Distretto del Commercio, quindi fondi vincolati per acquisti in conto capitale a vantaggio del commercio – spiega il sindaco Christian Orecchia -. Si è scelto di valorizzare la facciata della chiesa, a oggi totalmente al buio, perché sita nella principale via del commercio moncalvese. Quindi non sono soldi sottratti ad altre attività, non si potevano spendere per eventi e manifestazioni, non si potevano spendere per le scuole, al massimo si potevano prendere totem e cartelli. Il costo totale di 10.126 ero include iva installazione, progetto illuminotecnico, pratiche per soprintendenza. Si tratta di prodotti professionali ad alta efficienza pertanto essendo prodotti di fascia alta sono cari”.
Risponde Zonca: “conosco bene gli atti quindi parlo con cognizione. Partiamo dal tavolo di regia del Distretto in cui il Sindaco ha sottoscritto, lo scorso 3 novembre, che ‘sul territorio del Comune di Moncalvo in qualità di capofila verranno allestite bacheche informative (bilingue) con la relativa nomenclatura delle attività commerciali presenti e illuminate da un impianto a led a basso consumo; la zona identificata per l’installazione di quest’ultime sarà via XX Settembre, area chiesa Sant’Antonio, dove vi è il maggiore addensamento di attività’. Perché non è stato eseguito questo progetto, ma si è optato di illuminare la chiesa? Ma soprattutto, il Comune è in possesso o no del parere della Soprintendenza e della commissione paesaggistica? A me non risulta”.
Anche Diego Musumeci, capogruppo di minoranza commenta: “non è possibile spendere oltre 10 mila euro per un palo con cinque faretti. Poco importa se questi soldi arrivino dal bilancio comunale, dal Distretto del Commercio o dallo Stato perché un amministratore ha il dovere etico e morale di spendere il denaro pubblico con parsimonia e diligenza. Ancor peggio è veder buttare via denaro per opere realizzate a metà e male. Andate a controllare l'illuminazione della facciata della chiesa di notte: metà di essa è al buio e l'altra in penombra. Oltre 10 mila euro, quindi, per illuminare metà chiesa? La giunta inoltre ha imposto di realizzare immediatamente quest'opera e, ad oggi, non esiste nessuna pratica edilizia con i dovuti permessi paesaggistici e delle Belle Arti in quanto ci troviamo in pieno centro storico e davanti a una chiesa tutelata dalla Soprintendenza. L'ufficio tecnico comunale neppure sapeva della realizzazione di quest'opera: non è stato mai considerato e non ha mai rilasciato nessuna autorizzazione, mentre un privato cittadino per fare qualsiasi intervento deve chiedere permessi su permessi. Un fatto gravissimo perché denota una mancanza totale di rispetto delle regole da parte dell’amministrazione”.
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