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  • 12 luglio 2015
  • Cuccaro Monferrato

Donato Lanati come Leonardo? Innovazioni parallele

I 10 anni di Enosis Meraviglia (nata il 2 luglio 2005) e 25 anni di Enosis (nata il 5 luglio 1990) sono stati celebrati, cominciando con la storia di Donato Lanati, l’artefice di questo miracolo monferrino oggi diventato multinazionale (fino alle terre caucasiche là dove sono nati la vite e il vino molti e molti anni fa), un centro al vertice della ricerca e delle consulenza enologica in Italia e nel mondo. E un Donato che, nato nell’Oltre Po Pavese, ha trovato a Cuccaro, nella vigna, osservando incuriosito da ragazzo l’uva, la motivazione della sua vita. Nella calda giornata della celebrazione di una realtà che inorgoglisce il Monferrato, Lanati ha raccontato la storia della sua ancora giovane vita, gli studi, la creazione di Enosis, un team di rara eccellenza. Ci dice sempre Donato: «Noi siamo un metodo di lavoro, che vive in questa Cascina Meraviglia, che ha il ruolo essenziale di darci una tranquillità creativa, perché qui da noi ad ogni problema dobbiamo creare un’idea proponendo una soluzione. Abbiamo sposato alti obiettivi e ci siamo dati delle regole. Il nostro è un centro dinamico che fonda l’enologia su basi solide e concrete. Cerchiamo di migliorarci ogni giorno avvalorando con scientificità i dati che andiamo trovando. Noi riteniamo che la ricerca sia l’unica via per far fronte alla competizione mondiale per gestire la biodiversità e dare valore ai nostri vitigni che gli altri paesi produttori non hanno». In occasione della celebrazione dei due compleanni, fondamentali per il nostro personaggio e pure per la nostra terra, Donato Lanati ci ha offerto gli elementi essenziali di una originalissima e acuta intervista a lui, che impersona Leonardo da Vinci, che è un discorso sull’innovazione come attitudine di questo genio (ma i geni non sono due? Sembra proprio di sì, Leonardo e Donato) E così, ci precisa il simpatico Nostro: «Analizzo in particolare le modalità di lavoro di Leonardo e la capacità di  innovare nel quotidiano. L’obiettivo è dare idee ai presenti su come velocizzare lo spirito dell’ innovazione nelle proprie aziende , traendo spunto dalle attitudini di Leonardo». Ma come avviene la paradossale conversazione-intervista? Tutto è articolato in sette punti «sui quali, è il Nostro che parla, mi confronterò con Donato evidenziando di volta in volta similitudini o differenze del modus operandi. E in particolare  analizzerò i seguenti fattori caratteristici di Leonardo». Che sono, i fattori, sette in totale. Eccoli: curiosità (sete di conoscere, l’importanza del taccuino degli appunti) dimostrazione( la rigorosa disciplina); sensazione (la capacità di cogliere ciò che è intorno a noi in modo multisensoriale, la sinestesia); lo sfumato (il porsi al limite tra ordine e caos); arte e scienza (l’utilizzo dell’emisfero sinistro e destro del cervello e la contaminazione creativa interdisciplinare); corporalità (non time management ma energy management del proprio corpo); connessione(questa frase da sola dice tutto: «Parleransi e toccheransi e abbracceransi li omini stanti da l’uno all’ altro emisperio e ‘n tenderansi i lor linguaggi»). Letteralmente, abbiamo qui una lezione di vita e di lavoro, le premesse sulle quali è fondato il successo – di ieri, di oggi e di domani - di Enosiis Meraviglia, nel nostro Monferrato.

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Valentino Veglio

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