Concluso "Riso, risaie & risotti", il cereale è un valore per il territorio. Ora si deve «fare sistema»
di Stefano Garione
Due giorni sul riso e, immancabile unione, anche l’acqua che ha accompagnato, ma non fermato, le iniziative di “Risi, risaie & risotti”, manifestazione svoltasi sabato 3 e domenica 4 settembre a Morano sul Po e Balzola.
Ed è proprio a Morano, precisamente nella Grangia di Pobietto, che i lavori hanno avuto inizio con una interessante serie di interventi sulla rilevanzanza del cereale nella storia (e miglior ambientazione non si poteva immaginare) introdotti da Sergio Favretto. Di cultura e dell’impatto del riso sul territorio si è lungamente parlato nel corso dell’incontro, con una prima parte dedicata alla collocazione delle grange e dei monaci cistercensi (interrotta da un improvviso rovescio ma prontamente ripresa nella vicina Cappella della Grangia grazie alla celerità delle squadre tecniche) e preceduta dagli interventi del vice presidente della Regione Piemonte Ugo Cavallera, di Ettore Broveglio – presidente del parco fluviale del Po e dell’ Orba che in questa occasione ha lanciato una stimolante idea di percorsi ciclabili, e del presidente di Mondo, Alessandro Lanteri il quale ha evidenziato che queste iniziative rappresentano un ottimo esempio di come si possa “fare sistema”, per poi dare spazio ad una successiva serie di relazioni più tecniche dedicate alla valorizzazione delle realtà locali con particolare attenzione agli ecomusei, ma anche di arte culinaria e di valori alimentari del riso, senza dimenticare gli argomenti di biodiversità e qualità ambientale, argomenti seguiti con interesse da un buon numero di presenti.
Si è aperta con la commemorazione dei 150 anni d’Unità Nazionale la giornata di domenica 4, presso la Riseria Vignola di Balzola. Qui, dopo gli onori di casa di Giovanni Vignola e del sindaco del paese monferrino Gianfranco Bergoglio la trattazione, con la moderazione del giornalista de “Il Monferrato” Pier Luigi Buscaiolo, ha affrontato le interessanti tematiche inerenti l’evoluzione storica e progettuale del canale Cavour ed una breve cronistoria della risicoltura dal novecento ad oggi, corredata da fotografie d’epoca, per poi passare alla “modernità” del riso collocandone il giusto valore nell’alimentazione moderna. Giusto valore che ha avuto tangibile apprezzamento nel pranzo in piazza. Parallelamente ai convegni, a Pobietto si è potuto visitare il museo della civiltà risicola e vedere da vicino molte macchine agricole d’epoca, mentre i più piccoli hanno apprezzato i “giochi di un tempo” e il giro in calesse. A Balzola erano invece visitabili parecchie mostre tematiche mentre il mercatino di prodotti tipici artigianali è stato condizionato dal maltempo della mattinata. Due giorni pieni di iniziative, quindi, per scoprire o riscoprire le qualità del riso ma anche il lavoro e la passione che stanno dietro a questo prodotto che deve tornare a far parte della nostra tradizione e della nostra terra (altri servizi sulla kermesse nell’inserto dedicato alla Festa del Vino di venerdì 16 settembre).