Nasce a Villadeati la Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte
Nella sala consiliare del Comune di Villadeati è stato firmato il protocollo d’intesa che costituisce ufficialmente la Rete degli Osservatori del Paesaggio del Piemonte. Si tratta di una tappa molto importante in un percorso comune che sette Osservatori del Paesaggio hanno iniziato, proprio con un primo incontro a Villadeati, nell’estate del 2006.
E’ seguito, nell’autunno dello stesso anno, la nascita di un coordinamento volontario che è stato affidato all’Osservatorio Beni Culturali e Ambientali del Biellese, il primo ente di tale genere costituitosi in Piemonte nel 1996 e che ha iniziato a occuparsi di paesaggio dal 1999; le funzioni di coordinatore sono state assunte dal presidente dell’organismo biellese Francesco Alberti La Marmora.
Gli Osservatori che partecipano alla ‘Rete’ sono: Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese, in attività dal 2004; del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, 2004; del Paesaggio Alessandrino, 2005; di Langhe e Roero, 2007; del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina Torinese, in attività dal 2006, l’unico Osservatorio pubblico in quanto nato da un ente strumentale della Regione Piemonte; Ecomuseo dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, 2007; Osservatorio Beni culturali e ambientali Biellese, 1996.
Nella riunione del 2 luglio a Villadeati, il protocollo d’intesa è stato firmato da Valerio Di Battista per l’Osservatorio del Paesaggio del Monferrato Casalese, Marco De Vecchi per il Monferrato e l’Astigiano, Carlo Bidone per l’Alessandrino, Franco Bartocci per Langhe e Roero, Giorgio Beltramo per i Parchi del Po e della Collina Torinese, Giuliano Canavese per l’Ecomuseo dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, Francesco Alberti La Marmora per l’Osservatorio Beni Culturali e Ambientali del Biellese.
Enti di raccordo
In questi tre anni di percorso condiviso gli Osservatori del Paesaggio del Piemonte hanno svolto, oltre che attività proprie di sensibilizzazione e progettazione, iniziative coordinate nei confronti delle istituzioni, che hanno fatto emergere il loro ruolo cruciale di “connettori” tra il livello della società civile e quella dell’amministrazione pubblica.
Oltre ad essere intervenuti con proprie osservazioni nell’iter di approvazione di importanti provvedimenti regionali sul paesaggio gli Osservatori sono stati coinvolti, nel corso del 2008, in un innovativo processo di verifica sul paesaggio piemontese. Su input dell’Assessorato regionale alle Politiche Territoriali e col coordinamento di Ires Piemonte, gli Osservatori hanno messo a punto un questionario-rapporto qualitativo che, annualmente, farà il punto sullo stato del paesaggio, sulle pressioni che questo subisce e sulle risposte che vengono messe in atto in conseguenza. In una riunione sul questionario-rapporto a Torino, la dirigente del settore Pianificazione , Mariella Olivier ha ribadito che gli Osservatori “sono portatori di esperienze pilota e buone pratiche interessanti e originali” e che quindi “occorre mettere a sistema tale risorsa, sia cercando di coprire tutte le aree territoriali regionali, sia integrando il ruolo degli osservatori con quello delle Commissioni locali per il paesaggio, ”. Tra le iniziative di sensibilizzazione va citata poi la partecipazione alla Giornata Europea del Paesaggio organizzata dalla rete di ecomusei Mondi Locali.
Un caso internazionale
Gli Osservatori del Paesaggio del Piemonte sono inoltre tra i soci fondatori di CivilScape, una rete di organizzazioni non governative che lavora per l’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Ed sono proprio i principi di questo trattato internazionale, approvato nel 2000 e ratificato dall’Italia nel 2006, che gli Osservatori del Piemonte hanno scelto come denominatore comune del loro impegno. Uno dei fondamenti della Convenzione Europea è l’assunto che tutti i luoghi, quelli di eccezionale bellezza e quelli quotidiani, quelli “da cartolina” e quelli disastrati, sono “paesaggio” che va compreso e governato. Inoltre la rete è un caso-studio di livello nazionale ed europeo.