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Giovedì 1° maggio
Camagna ha commemorato le vittime dell'amianto
Con l'intitolazione di una sala del Museo della Resistenza
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Camagna Monferrato ha scelto una data fortemente simbolica, quella del 1° maggio, per commemorare le vittime dell’amianto del territorio. A loro la comunità ha infatti intitolando giovedì la sala conferenze del Museo della Resistenza del Basso Monferrato.
Doppia la motivazione alla base dell'iniziativa: la ricorrenza della Festa dei Lavoratori, con il suo richiamo al fondamentale diritto alla salute e all'importanza della sicurezza sul lavoro, ma anche il 122° anniversario della nascita di Eusebio Giambone, partigiano antifascista e martire della Resistenza, nato proprio nell’edificio, che oggi ospita il museo, il 1° maggio 1903, e fucilato il 5 aprile 1944.
A portare il saluto istituzionale è stato il sindaco Claudio Scagliotti, affiancato da Luigi Baracco, Presidente della sezione locale dell’ANPI: fra i convenuti anche Giuliana Busto, presidente dell’AFeVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto), da anni in prima linea nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti delle persone colpite dall’esposizione all’asbesto.
Cuore della cerimonia è stato l’intervento di Bruno Pesce, figura storica del sindacalismo casalese ed ex segretario della Camera del Lavoro di Casale, protagonista delle lotte contro l’Eternit. “Ricordare oggi – ha dichiarato – significa non solo rendere omaggio a chi ha perso la vita, ma anche rinnovare l’impegno per prevenire nuove tragedie e garantire condizioni di lavoro sicure per tutti”.
La cerimonia si inserisce nel solco delle attività di sensibilizzazione portate avanti dal Museo della Resistenza, che intende diventare non solo luogo di conservazione della memoria storica, ma anche un punto di riferimento per il dibattito civile e sociale in ambito locale.
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