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Sanità

Coronavirus: come funziona il tampone? Quando bisogna applicarlo

Il test, in genere, viene effettuato su due tipi di materiale biologico

Come funziona l’esame del tampone? È una domanda che la gente comune si pone in merito a questa manovra sanitaria che riecheggia maggiormente in questi giorni sui media e che vede la provincia di Alessandria coinvolta nell’emergenza ovid-19.

A questa domanda risponde Andrea Rocchetti, direttore della Microbiologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, dove vengono eseguiti i test per trovare nelle secrezioni del naso e del cavo orale il Coronavirus.

Il test, in genere, viene effettuato su due tipi di materiale biologico: l’escreato (il muco/catarro espulso dalle vie aeree inferiori) oppure le secrezioni prelevate con il tampone naso-faringeo, cioè andando a toccare in profondità la gola e le cavità nasali con una sorta di cotton fioc.

Il dispositivo idoneo

«Il tampone è il dispositivo utilizzato per raccogliere le secrezioni. Il primo problema è stato quello dell’approvvigionamento e della scelta del dispositivo idoneo - spiega il dott. Rocchetti - Una volta raccolto il materiale il tampone giunge al laboratorio per l’analisi. Essendo un virus nuovo, solo in questi giorni, le grandi aziende che si occupano di diagnostica di laboratorio stanno mettendo a punto tecnologie adatte al lavoro dei laboratori ospedalieri. È stato quindi necessario introdurre nel nostro laboratorio una strumentazione molto valida dal punto di vista dei risultati forniti ma più adatta alla ricerca che alla clinica».

Formazione di un’equipe

Questa scelta obbligata ha costretto a formare una equipe di tecnici e laureati competenti che si occupano solo di questo esame. «Al momento sono sei più due in formazione a cui si aggiungeranno altri colleghi del Centro Trasfusionale e del Laboratorio Analisi - sottolinea il direttore della Microbiologia - È un lavoro complesso, eseguito sotto cappa a flusso laminare, indossando i dispositivi di protezione e che prevede la presenza di due operatori per ogni seduta analitica. Ogni seduta dura dalle quattro alle cinque ore per eseguire ventiquattro campioni per cui la nostra capacità di “fuoco” contro il nemico è di circa novantasei tamponi al giorno. Al momento non siamo in grado di poterne effettuare di più per cui diventa indispensabile scegliere bene a chi eseguire il test in attesa che arrivino presto nuove tecnologie e truppe fresche».

Importante l’autoisolamento

Il dipartimento sta eseguendo tamponi per tutti gli ospedali della provincia di Alessandria per cui giungono al laboratorio decine di tamponi al giorno.

«Le nostre energie, in questo momento, vanno usate per i pazienti che hanno bisogno di un intervento e che devono essere smistati all’interno dei reparti ed isolati dagli altri pazienti - conclude il dott. Rocchetti - Chi ha paura di aver contratto il virus, ma sta bene, deve mettersi in autoisolamento precauzionale ed attendere il risultato del proprio test che verrà eseguito ma con tempi un po’ più lunghi dei pazienti che stanno male». 


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