Martedì 25: sciopero generale e corteo a Casale per l'occupazione e contro la crisi
Lavoratori, sindacati, artigiani e commercianti uniti contro la crisi economica che minaccia non solo l’occupazione ma, a causa delle proporzioni che sta assumendo, l’intera economia cittadina.
Una crisi industriale che rischia di riflettersi con una pesante contrazione dei consumi sull’intera vita economica della città.
È questo il timore espresso da commercianti e sindacati che nei giorni scorsi si sono incontrati e che hanno diffuso un comunicato stampa sottoscritto non solo da Cgil, Cisl e Uil ma anche dalle associazioni di categoria del settore del commercio e dell’artigianato, Confesercenti, Unione Commercianti, Consorzio Casale C’è e CNA.
Di qui la decisione dello sciopero generale e della manifestazione che muoverà - dalle 9,30 - dalla Cerutti di Oltreponte lungo via Adam, Lungo Po, corso Manacorda, piazza Martiri, via Roma e piazza Mazzini dove verso le 11 si concluderà con un comizio.
L’apertura verrà affidata a Mauro Casucci, segretario provinciale della Uil, e dopo gli interventi di lavoratori e rappresentanti sindacali interverrà Anna Trovò della segreteria Fim-Cisl nazionale, responsabile delle politiche industriali dei settori elettrodomestici e orafo.
Attese al corteo un migliaio di persone.
«Buona - dice Tonio Anselmo, Fim-Cisl - la risposta da parte dei metalmeccanici; la gente sente sulla propria pelle la gravità della situazione e credo che risponderà...».
Alla manifestazione sono stati invitati il presidente della Provincia e i sindaci soprattutto dei Comuni più colpiti dalla crisi
Perché - evidenzia ancor Anselmo - «non è una manifestazione puramente sindacale ma di tutto il territorio contro una crisi che ha coinvolto le famiglie interessando più generazioni con i genitori spesso intervenuti in solidarietà dei lavoratori colpiti della crisi».
L’incontro fra sindacati e associazioni di categoria dei commercianti è sintomo di quanto sia forte la preoccupazione in città, dice Luigi Ferrando, Uil: «La profonda crisi che investe il mondo del lavoro con particolare acutezza nel settore metalmeccanico, rischia di mandare in crisi anche l’intero settore del commercio e - in definitiva - la vita economico sociale di Casale».