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Festeggiamenti

A Moncalvo i 90 anni per il re della bruschetta

Anche un'etichetta celebrativa della Cantina Sociale "Sette Colli"

Beppe Granieri ha raggiunto il traguardo dei 90 anni

Ha spento 90 candeline lo scorso 25 febbraio. È stato ed è un protagonista della vita moncalvese a centottanta gradi: dal folclore al tamburello, dai piaceri della tavola al culto del fascino femminile, esteta e interprete in tante avventure vissute in prima linea che hanno fatto di lui uno dei personaggi più conosciuti e sorprendenti di questo angolo di Monferrato.

Beppe Granieri è un uomo che ancora è capace di stupire e di avere nuove passioni. “Negli ultimi anni ho scoperto un nuovo amore: il disegno”, spiega Granieri. Carboncino, acquerelli, pittura, matite. Sono diversi gli stili che Beppe utilizza. “In questo momento sto realizzando una natura morta con protagoniste le mimose per la festa della donna. Ultimamente trovo ispirazione nei dipinti dei pittori fiamminghi del Seicento”.

Per anni ha dato forma e stile alle acconciature delle signore della cittadina aleramica e dei paesi del comprensorio che affollavano il suo negozio. Prima in via Cissello, poi dal 1964 in piazza Romita, nel cuore del Dazio. “Sono stato il primo monferrino ad andare nell’atelier di Luc Traineau sugli Champs Elysées di Parigi per imparare le ultime tecniche della messa in piega, oltre a dare, fra queste colline, un nome francese al mio negozio: si chiamava ‘Coiffeur pour dame’”, spiega Granieri. Ma questo è solo l’inizio.

L’esuberanza del coiffeur si sarebbe cimentata in ben altre sfide. Battuta pronta, risata contagiosa, personalità vulcanica. Foulard colorato al collo, giaccone stile british, berretto a quadri che lo fa somigliare a un gentleman di sua maestà britannica, “il Beppe” – come lo chiamano i moncalvesi – ha più di una storia da raccontare. Appassionato di cucina e di tradizioni monferrine, ha inventato una ricetta personale, inedita e rigorosamente segreta della bruschetta che ha portato in giro con successo per il nord Italia e addirittura negli Stati Uniti.

“Non sono un cuoco professionista – spiega – mi limito a seguire il mio estro e a cercare pazientemente fra le ricette dei nostri nonni, che la sapevano lunga: piatti semplici, pochi ingredienti ma con risultati strabilianti”.

Il Beppe è inventore della “Bruschetta alla San Francesco”, la cui fama, arrivata negli States, ha mandato in visibilio la comunità italiana della Florida. Nell’agosto del 1984 si è visto recapitare a casa una lettera: “Caro Beppe, abbiamo saputo che lei cucina un piatto fantastico, ci darebbe la ricetta della sua famosa bruschetta?”. Risposta: “La ricetta è segreta. Ma posso fare di meglio: se volete vengo lì a cucinarvela io”. Così ha preso l’aereo ed è partito con una borsa carica di prodotti e specialità monferrine tra cui le 16 erbe segrete “che vado a raccogliere al mattino, quando sono innaffiate dalla rugiada. Le metto in infusione con un condimento speciale di mia invenzione a base di aglio e poi le lascio macerare”.

Domenica scorsa ha festeggiato il grande traguardo circondato dall’affetto di amici, parenti e moncalvesi. La Cantina Sociale “Sette Colli” di Moncalvo, che ha festeggiato da poco i 64 anni di attività, gli ha dedicato un’etichetta per celebrarne il traguardo.


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Augusto Olearo

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