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Un’operazione chirurgica innovativa evita a una donna di perdere la mobilità del braccio

All'ospedale Santo Spirito di Casale

All’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, in agosto, è stato eseguito un intervento pionieristico di installazione di megaprotesi su una paziente con frattura complessa dell’omero. A due mesi dall’intervento la paziente è tornata per il controllo e si trova in ottimo stato.

La donna, già sottoposta a precedenti interventi senza successo e portatrice di una protesi preesistente, presentava una condizione clinica critica che lasciava poche speranze di recupero. Grazie all’utilizzo di una megaprotesi dell’omero, i chirurghi hanno non solo evitato che perdesse per sempre la mobilità del braccio, ma hanno permesso alla paziente di preservarne la piena funzionalità. Oggi, dopo l’intervento, la paziente evidenzia un ottimo andamento clinico ed è pienamente soddisfatta del risultato ottenuto.                                                                           

Quando un trauma provoca danni estremamente gravi a un osso o a un’articolazione, la chirurgia ortopedica tradizionale non sempre basta. In casi complessi, in cui la perdita di sostanza ossea compromette irreparabilmente la funzionalità dell’arto, la soluzione arriva da tecnologie all’avanguardia come la megaprotesi utilizzata per la spalla, impianti artificiali capaci di sostituire interi segmenti ossei e articolari, aprendo nuove prospettive terapeutiche per traumi un tempo considerati insormontabili. L’utilizzo della megaprotesi in traumatologia è già iniziata da qualche anno ma finora era più limitata al ginocchio e all’anca. La novità, duneu, sta nell’utilizzo a livello della spalla e in questo caso la ASL di Alessandria si pone tra i primi utilizzatori in Italia.

L’eccellenza di questo intervento è rappresentata da Giancarlo Bonzanini, direttore della SOC Ortopedia e Traumatologia a Tortona e Casale Monferrato, e dalla sua equipe, che hanno condotto l’operazione con grande competenza, precisione e attenzione ai dettagli, dimostrando come la collaborazione tra professionisti altamente specializzati possa fare la differenza anche nei casi più complessi.

“Questi interventi rappresentano un passo avanti straordinario per la traumatologia complessa”, spiega il Direttore Generale ASL AL, Francesco Marchitelli. “La possibilità di evitare l’amputazione e garantire un recupero funzionale ottimale cambia radicalmente la vita dei pazienti. È la dimostrazione di come innovazione, competenza e tecnologia possano fare la differenza. La nostra priorità è unire competenza clinica e innovazione tecnologica per offrire ai pazienti il massimo della sicurezza e della qualità della vita”.

L’impiego delle megaprotesi è riservato a fratture particolarmente gravi: incidenti complessi, fratture scomposte non ricostruibili o traumi sovrapposti a condizioni preesistenti come tumori ossei. L’obiettivo principale è salvare la funzionalità dell’arto e preservare la qualità della vita del paziente, attraverso un intervento chirurgico impegnativo e un percorso riabilitativo strutturato.

“La sanità piemontese sta investendo con decisione nell’innovazione e nelle eccellenze per garantire risposte concrete e immediate ai cittadini”, dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi complimentandosi con medici e operatori: “Ogni intervento come questo dimostra che la medicina avanzata non è più un’eccezione, ma una possibilità reale che può cambiare radicalmente la vita delle persone”.

L’esperienza di Casale Monferrato conferma che la traumatologia italiana sta vivendo una vera evoluzione: grazie alle megaprotesi, fratture che un tempo significavano perdita di funzionalità o amputazione possono oggi essere affrontate con successo. Originariamente sviluppate per la chirurgia oncologica, queste soluzioni si stanno estendendo a traumi complessi, offrendo risultati clinici sempre più positivi e promettenti.

servizio su "Il Monferrato" di martedì 28 ottobre


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Mauro Bonelli

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