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Atrio del “Balbo”: due medaglie d’oro tra i 44 allievi caduti

Dopo quello del Leardi, un altro atrio dove le pietre della memoria riassumono la storia della scuola, è quello dell’Istituto Balbo. Subito a sinistra dell’ingresso la lapide che riporta il bollettino di guerra, noto come il “Proclama della Vittoria”, firmato dal maresciallo Supremo Armando Diaz e fuso nel bronzo delle artiglierie nemiche catturate al nemico. Inviato a tutte le scuole del Regno, venne trasferito nel 1941 dal palazzo Trevisio, la prima sede del R. Liceo Ginnasio di Casale, poi intitolato a Cesare Balbo, al nuovo edificio scolastico di piazza Castello, progettato da Costantino Reali. A destra dell’ingresso, incorniciato dai ricordi del Liceo napoleonico, del centenario e del 150° anniversario del Balbo, spicca la grande lapide degli studenti Caduti nella Grande Guerra. Disegnata da Vittorio Tornielli e scolpita da Guido Capra, è dovuta all’iniziativa del collegio dei docenti, grazie alla sottoscrizione degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie. Fu solennemente inaugurata venerdì 28 ottobre 1921, alla presenza di tutte le autorità e delle scuole cittadine, con gli interventi patriottici del preside Luigi Galante, del prof. Giuseppe Ottolenghi e dello studente Carlo Vicario, a nome dei compagni di scuola. Sono pubblicati nel fascicolo “Il R. Liceo-Ginnasio Balbo di Casalmonferrato ai suoi discepoli caduti nella guerra nazionale” (Stabilimento Arti Grafiche, Casale 1921). Poi, come si legge sul “Monferrato” del 30 ottobre: “Ultimata la cerimonia, un lungo corteo di intervenuti si è formato e, preceduto dalla brava banda musicale del 1° reggimento di artiglieria campale pesante che suonava gli inni patriottici, passava le principali vie della città fra l’entusiasmo dei cittadini”. L’iscrizione in lingua latina, dettata dal preside Luigi Galante, suona così: “DISCIPULI - FUERANT – PUGNANTES PROCUBUERUNT - HUC - REDEUNT - IUVENIS - NOMINA - DISCE – MEMOR — MCMXV-MCMXVIII”. Questo l’elenco dei 44 Caduti: Pietro Bernotti; Luigi Bertoldi; Umberto Bianco; Vittorio Borla; Euclide Borrino; Carlo Vincenzo Bussi; Camillo Caire; Giuseppe Caire; Carlo Caligaris; Eugenio Calleri; Mario Calosso; Gaetano Calvi; Francesco Cappa, Oreste Cornaglia; Achille Cosola; Antonio Cremona; Enrico De Carolis; Gino Decori; Edoardo Eula; Ercole Luigi Fasano; Riccardo Ferrero; Riccardo Ghiron; Cesare Jarach; Giuseppe Levi; Giovanni Merlo; Giulio Messa; Evasio Minotti; Angelo Natta; Carlo Ollearo; Ulderico Ollearo; Angelo Pagliano; Alessandro Pagliotti; Vittorio Pagliotti; Mario Pastorino; Eugenio Pelliccioni-Marazzini; Pietro Pollo; Remo Pollo; Vittorio Pondrano; Vittorio Rinetti; Armando Sala; Lino Segre; Mario Sini; Cesare Treves; Ermenegildo Trucco”. Tra loro due decorati con medaglia d’oro al valor militare: l’eroico capitano casalese Pietro Bernotti e il tenente Ulderico Olearo di San Salvatore Monferrato, entrambi morti nell’ottobre 1915 per ferite riportate in combattimento sul Monte San Michele. Sempre ai Licei, un altro angolo, all’ingresso dell’aula magna ricorda la prima guerra mondiale grazie a un quadro che raffigura Natal Palli (comandante della Serenissima, la pattuglia del Volo su Vienna); opera di Filippo Omegna (Torino 1881 – Montaldo di Mondovì 1948) donata in occasione del “Palli Day”, che si tenne sabato 13 gennaio 2008 al Balbo, da Francesco De Martini, originario di Lu, docente di Fisica alla Sapienza di Roma e da Fiorenza Brezzi, nipote dell’ing. Cesare Brezzi, direttore tecnico dell’Ansaldo. Omegna era tra i migliori allievi di Giacomo Grosso all’Accademia Albertina. Natale, ha il lutto al braccio per la scomparsa del fratello Silvio, caduto il 29 ottobre 1918 a Sacile.

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Marco Imarisio

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