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Asl AL, addio a Zanetta, arriva Pasino - Staccati gli ospedali, dipenderanno tutti da Alessandria

Mario Pasino (ex direttore generale a Novi) subentra dal 1° gennaio a Gianpaolo Zanetta alla guida di quel che resta dell'Asl AL. Avrà la qualifica di commissario, per un anno, come tutti gli altri manager nonimati oggi pomeriggio dalla Giunta Cota. Tutti gli ospedali, a cominciare dal Santo Spirito, vengono infatti staccati dalle Asl e finiscono nell'orbita dell'azienda ospedaliera di Alessandria insieme ad Asti e Nizza. All'aso alessandrina resta in carica Nicola Giorgione (che non era in scadenza) e che ha come collaboratori due casalesi: il direttore sanitario Massimo Leporati e il direttore amministrativo Gianni Bonelli. Torna alla ribalta anche Carla Peona, già direttore generale dell'Asl di Casale (in quota alla Lega), ora commissario all'Asl di Biella. Nessun incarico per Zanetta, che era stato nominato dalla giunta Bresso, malgrado le attestazioni di stima bipartisan raccolte sul territorio. Il comunicato della Giunta regionale, diffuso alle 19,30 Il progetto di riordino del sistema sanitario piemontese proposto dall’assessore Caterina Ferrero, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, prevede 11 aziende sanitarie locali (TO 1-2, 3, 4, 5, VC, BI, NO, VCO, CN, AT, AL), le 3 aziende ospedaliero-universitarie San Giovanni Battista di Torino (che incorpora CTO-Maria Adelaide e Regina Margherita-Sant’Anna), San Luigi Gonzaga di Orbassano e Maggiore della Carità di Novara, le 3 aziende ospedaliere San Giovanni Bosco di Torino, S. Croce e Carle di Cuneo, SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, più quella dell’Ordine Mauriziano di Torino (di cui si valuterà la possibilità di aggregazione con un’altra azienda). Le direzioni generali aziendali in scadenza vengono commissariate fino alla definizione del nuovo sistema, e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2011. *** “Oggi abbiamo varato la delibera che inizia l’iter per la riorganizzazione del sistema sanitario piemontese. La delibera verrà sottoposta al Consiglio Regionale e al confronto col territorio, le organizzazioni sindacali e di categoria. L’obbiettivo è quello di organizzare l’offerta ospedaliera secondo un sistema di rete, che consentirà di far funzionare gli ospedali, fornendo ai cittadini un’offerta qualificata e razionale dei servizi”. Lo dichiarano il presidente della Regione Piemonte, on. Roberto COTA, e l’assessore alla Sanità, Caterina FERRERO . “La creazione di una rete - aggiungono Cota e Ferrero – consentirà non soltanto di mantenere i presidi ospedalieri, ma di sfruttarne al meglio le potenzialità. La riorganizzazione delle Asl territoriali permetterà alle stesse di assumere un nuovo ed importante ruolo di controllo e programmazione dei servizi sanitari per i cittadini piemontesi. Sono stati altresì nominati dei commissari e non dei direttori generali, proprio per assolvere a questi compiti, nell’attesa dell’approvazione del nuovo assetto”. Questi i commissari straordinari: ASO Aso 1 Emilio Iodice Aso 2 Sergio Morgagni Novara Mario Minola Cuneo Mario Marchisio Mauriziano Remo Urani ASL To 1-2 Giacomo Manuguerra To3 Giorgio Rabino To4 Renzo Secreto To 5 Vito Plastino Cuneo Giovanni Monchiero Asti Valter Galante Alessandria Mario Pasino Vco Corrado Cattrini Biella Carla Peona Novara GaetanoCosenza *** L'opposizione promette battaglia E' subito arrivato il commento fortemente negativo di Rocchino Muliere, consigliere regionale del PD che rappresenta la provincia di Alessandria: “Non riusciamo a capire come mai un direttore dell’Asl come Giampaolo Zanetta non sia stato confermato, nonostante avesse raggiunto risultati positivi sul piano dei conti, nel coordinamento dei presidi ospedalieri della Provincia di Alessandria e sull’allargamento dei servizi sul territorio. Costruire l’Asl unica era complicato. In poco tempo Zanetta e i suoi collaboratori sono riusciti a ottenere risultati positivi e un clima di collaborazione con tutti i sindaci della Provincia di Alessandria. Averlo silurato per nominare al suo posto una persona duramente criticata dall’assemblea dei sindaci dell’allora sua Asl è davvero un bel risultato. Altro che scelte al di fuori dei partiti e basate solo sulla competenza, come aveva promesso Cota! Anche il metodo seguito è sbagliato. Hanno nominato direttori sulla base della ridefinizione di Asl e Aso, senza che questa sia stata ancora approvata dal Consiglio e senza essersi confrontati sul territorio con nessuno: né sindaci, né associazioni, né sindacati dell’alessandrino hanno avuto il piacere di poter esprimere la loro opinione. Altro che rispetto del territorio!. Infine la scelta di separare gli ospedali dal territorio di riferimento rischia di essere devastante per la sanità alessandrina. Mi chiedo come possa l’ospedale di Alessandria governare anche i sei presidi ospedalieri della provincia di Alessandria, insieme ai due della provincia di Asti. E’ una follia che sarà pagata esclusivamente dai cittadini e da chi nella sanità lavora. Ci opporremo fermamente a questa soluzione adesso, e nel momento in cui il piano arriverà in Consiglio".

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