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  • 08 maggio 2020
  • Casale Monferrato

Nella Fase 2 serve piena e incondizionata unità di intenti

Siamo entrati, per quel che riguarda il coronavirus, nella cosiddetta Fase 2. Per cui può essere ora di fare qualche riflessione e qualche bilancio.

Innanzi tutto desidero rilevare come dato positivo il grande e meritevole lavoro di questo nostro bisettimanale, “Il Monferrato”, di cui son lieto di essere collaboratore, che ha sempre trattato di questa tragica pandemia, con particolare riguardo alle sue terre di competenza ma anche in generale, in modo preciso ed esauriente, con equilibrio, con misura, al di sopra delle parti (che bell’esempio per certi giornali a grande tiratura nazionale che han colto l’occasione per cercare lo scoop, per fare sensazionalismo, per fare discorsi fin troppo scopertamente faziosi e di parte, per rivolgere critiche aprioristiche e smodate nei confronti del Governo!). Determinante, a mio avviso, è stata la sapiente guida, pure in una fase tanto delicata, del nostro direttore, Pier Luigi Buscaiolo, come abbiamo potuto anche vedere dai suoi articoli in centro – prima pagina o dai suoi editoriali.

Così si può dire dei contributi che hanno trattato del problema più in generale, improntati a quella moderazione e a quell’equilibrio di cui parlavo prima. Funzione assai utile hanno avuto gli articoli dei nostri inviati e corrispondenti che, operando sul campo, ci han sempre fornito cronache esaustive,   complete, ben scritte su quanto via via accadeva nei nostri comuni minori, nelle nostre sub – aree.

Ma merito va anche a chi, in questa fase, ha riempito le pagine “Cultura – Spettacoli”, sviando un po’ il nostro pensiero, la nostra preoccupazione, talora il nostro dolore, dalla pandemia, anche facendoci, creando quadretti assai gradevoli, andare col pensiero al passato della nostra Casale ed aree contermini.

La profonda riconoscenza va poi (già l’han detto in parecchi, ma, come insegnavano gli antichi romani, “repetita iuvant”) a quanti generosamente si son spesi per il bene della popolazione, con immensa dedizione, grandi sacrifici, talora anche quello supremo della vita: medici, personale infermieristico e personale in generale di ospedali, case di cura, case di riposo; donne e uomini della Protezione Civile, volontari di vari sodalizi, Esercito, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri. Il contributo di quest’ultima è stato veramente encomiabile, degno delle più alte tradizioni di questo Corpo, a cominciare da quello dato alla Resistenza (come non ricordare l’eroico sacrificio che risparmiò decine di altri morti, del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto). Per tanti nostri anziani il volto del carabiniere (maschio o femmina che fosse) che bussa all’uscio di casa per portargli la pensione o altro genere di conforto, è -in una situazione di smarrimento e solitudine-  il volto dell’amico, della persona fidata da cui si riceve un gesto di affetto, con cui si possono scambiare quelle due parole che scacciano, almeno per un momento, la solitudine.

Come è stato bello e toccante l’esempio del Portogallo, ove l’opposizione parlamentare ha fatto senza esitazione alcuna e senza riserve, fronte comune con la maggioranza e col Governo per affrontare uniti la grave situazione! Purtroppo, in questo, il nostro, ancora una volta non si è rivelato un paese “normale”, in cui maggioranza e minoranza, pur in un dibattito anche talora acceso, si rispettano e riconoscono a vicenda, danno alla popolazione la sicurezza che chiunque vada al potere non metterà in discussione valori primi e di fondo condivisi, gli eventuali fondamenti e principi di una Costituzione; pronti poi a sospendere lotte e divergenze quando si trattasse di unirsi e strettamente collaborare di fronte ad una emergenza, quale può essere l’attuale pandemìa. In Italia abbiamo assistito, contro il Governo, a esasperate critiche di fazione, come chiedere all’inizio, piuttosto irresponsabilmente, di aprire tutto per favorire l’economia, per poi, subito dopo, pur di dar contro e con estrema disinvoltura, rimproverare perché non si era pensato subito a chiudere tutto, per poi chiedere nuovamente, per il 4 maggio, di riaprire tutto e subito, minacciando addirittura di scendere in piazza (certo, un bell’esempio, quest’ultimo, di cura per la salute dei cittadini!). E’ molto meglio andare per gradi, aspettare per essere alla fine sicuri di avere in luoghi di incontro e locali pubblici, cittadini che non corrono alcun pericolo di contagio. La posizione dei Vescovi non fa certo parte di questa bagarre ed è cosa molto più seria. Ma pure lì, a mio avviso -anche come credente- c’è stata qualche espressione esasperata (poi attenuata nei giorni successivi) come il sostenere che E’ stata violata la libertà di culto. Invece, anche in tal caso, la prudenza è buona consigliera: per le chiese è molto meglio avere fedeli convinti e in buona salute che non riempirsi di bare. “Dio è per tutto” diceva il Manzoni, quindi anche nelle nostre case, e, al momento della Comunione, se ne siamo intimamente convinti, riceviamo veramente Cristo dentro di noi, essendo Egli non uno squallido burocrate, ma essendo, appunto, Dio.

Diciamocela tutta la verità: nessuno di noi avrebbe voluto trovarsi in un frangente simile al posto di Conte. Mentre il Presidente del Consiglio, unitamente ai Ministri degli Esteri, degli Interni, della Salute, dei Rapporti con le Regioni, ha cercato sempre di operare con buon senso, con prudenza, con ragionevolezza, con la necessaria gradualità. Qualche errore, ritardo o mancanza ci sono stati.  Alcuni di questi (come ritardi in aiuti economici) sono stati da lui stesso ammessi. E già questo è un merito: per troppo tempo siamo stati abituati a politici che si proclamano infallibili, da quando erano in fasce ai giorni nostri. Forse, per quel che riguarda l’andare a trovare familiari, non si è stati sufficientemente chiari su fino a che punto si può parlare di parentela, o, per le persone legate da particolari vincoli di affetto -penso si intenda parlare dei fidanzati- non si capisce bene chi debba valutare l’intensità dei sentimenti. Nulla, o troppo poco e in modo non chiaro e definitivo, è stato detto su settori come palestre, centri estetici, parrucchieri, centri Pilates. Alcuni di questi ultimi stanno seriamente rischiando di chiudere, portandosi dietro, oltre ai titolari, insegnanti e istruttori, personale di segreteria, addetti alla pulizia e alla manutenzione. Forse sarebbe stato possibile, pur vietando le lezioni collettive soprattutto se in spazi ridotti, permettere, con tutte le precauzioni e con tanto di mascherine, le lezioni in rapporto 1:1. Comunque, ripeto che complessivamente l’operato del presidente Conte è stato ispirato a saggezza ed equilibrio.

A Casale abbiamo assistito ad un comportamento sostanzialmente responsabile da parte della minoranza, anche se talora qualcuno, con frasi del tipo “Si sarebbe dovuto fare questo o quell’altro” “Si sarebbe potuto far di più e meglio”, non ha voluto rinunciare del tutto a fare teatro e al solito gioco delle parti. Eppure è stato del tutto valido l’operato dell’Amministrazione Comunale, particolarmente di giovani amministratori che, per gli incarichi ricoperti, si sono ritrovati in prima linea durante questa difficile e complessa circostanza. Basti pensare all’impegno encomiabile del nostro Sindaco, Federico Riboldi, sempre presente sul territorio, in continua comunicazione con la cittadinanza che l’ha sentito vicino, impegnato in tante utili iniziative, come il doppio invio di mascherine agli anziani, cosa che non tutti i Comuni possono vantare. Insomma, come si suol dire,  ci ha messo l’anima, e con lui giovani e generosi assessori come Luca Novelli.

In buona sostanza siamo di fronte  ad una di quelle tragiche circostanze in cui bisogna saper essere al di sopra delle parti, non farne una questione di schieramenti o di sigle partitiche, bensì una questione di persone impegnate in politica o in Amministrazione, guardando alla loro rettitudine, alla loro competenza, al loro impegno. Penso, a questo proposito, di aver dato il buon esempio parlando benino del Governo nazionale (di centro – sinistra) e benissimo -comunque in modo sostanzialmente positivo di entrambi- dell’Amministrazione Comunale (di centro – destra), guardando appunto alle persone, all’impegno dimostrato sul campo, al concreto operare. Anche (e forse soprattutto) nella Fase 2 serve piena e incondizionata unità di intenti ed operativa da parte di tutti, come in Portogallo. Allora, forse, potremo cominciare a dirci un paese normale.


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