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La biodiversità in Monferrato tema degli incontri della Settimana Europea della Democrazia Locale

Nell’ambito della Settimana Europea della Democrazia Locale martedì 12 ottobre, nel salone della parrocchiale a Mirabello è stato istituito il Consiglio Comunale dei Bambini e dei Ragazzi. Uno degli scopi della Settimana è infatti avvicinare le giovanissime leve alla vita pubblica e amministrativa della realtà quotidiana.  Mercoledì 13 ottobre, nella Sala Consigliare di Frassineto, è stata la volta dell’interpretazione del paesaggio con la presentazione del Centro per la Biodiversità del Monferrato Casalese che sorgerà a Occimiano (ex Deposito munizioni) e dell’Area Parco Bricco del Poggio di Mirabello. È intervenuta al dibattito Gaye Doganoglu, presidente della Commissione Sviluppo Sostenibile del Congresso dei Poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa. Nell’introduzione il senatore Angelo Muzio ha insistito sulla necessità di dare un valore oggettivo al concetto di “biodiversità” e all’elemento “natura”, mentre l’assessore provinciale all’Ambiente Lino Rava ha evidenziato come, nonostante la perdita già avvenuta di migliaia di specie animali, ci sia stato negli ultimi vent’anni un significativo cambiamento di mentalità verso la tutela dell’ambiente. A questo proposito il sindaco di Mirabello Luca Gioanola ha insistito sulla opportunità «di dare delle linee guida per il futuro per creare cultura intorno all’opera e condividerla con la popolazione». Ha poi esposto il progetto di recupero dell’Area Parco Bricco del Poggio, territorio collinare e pianeggiante di tre ettari confinante con il comune di Lu che ha al centro una cava dismessa. Le finalità del recupero sono la creazione di una rete ecologica costituita da fruizione paesaggistica, protezione del territorio, area ricreativa, miglioramento della sicurezza. L’ing. Carlo Bidone, esperto del ciclo dei rifiuti, ha invece esposto la scaletta degli interventi, (già avviati il 4 ottobre con il finanziamento della Regione) che saranno realizzati per la ricostruzione del bosco, la messa in sicurezza delle scarpate della cava e la creazione di piste ciclabili e sentieri per escursioni a piedi e a cavallo. Il sindaco di Occimiano Ernesto Berra nell’annunciare il progetto di recupero dell’ex polveriera del Comune ha auspicato una lettura unitaria del territorio «per far si che il parco diventi un valore per tutti». L’ingegnere idraulico Sandro Terrugi ha posto l’attenzione sulla pericolosità dei fiumi minori (Grana, Rotaldo, Gattola…) per i quali ha chiesto maggiori attenzioni e «un ragionamento sul territorio appropriato e razionale». Il direttore del Parco del Po Dario Zocco ha spiegato le ragioni dell’intervento dell’ente in un’area lontana dal fiume, effettuato per «frenare la perdita di biodiversità con un allargamento dei confini del Parco». Laura Gola, responsabile del settore faunistico del Parco, ha illustrato il significato del termine “biodiversità”, concludendo poi che «solo il 17% della natura europea è in stato di conservazione favorevole». Luca Cristaldi del Parco del Po ha descritto l’ambiente della ex polveriera, popolato di aironi e di altre specie animali locali. Ha concluso i lavori la Doganoglu che si è detta «orgogliosa di rappresentare il Congresso all’assemblea e di essere stata partecipe del Consiglio dei Bambini: a loro è affidato il futuro per continuare il percorso della democrazia». E giovedì mattina a Occimiano è stato inaugurato il biodigestore che sorge nei pressi della CAO (Cooperativa Agricola Occimianese), fino a pochi anni fa allevamento di bovini, socia di minoranza della Biogas Occimiano, proprietaria dell’impianto. Va ad aggiungersi alla centrale ad olio di palma e alla minicentrale idroelettrica, senza dimenticare i pannelli fotovoltaici installati sui pannelli delle scuole. Un paese completamente autosufficiente sul piano energetico: a sottolinearlo, non senza un pizzico di orgoglio, è il sindaco Berra. Operativo a fine novembre, con un ritardo di qualche mese rispetto alla tabella di marcia prevista a inizio lavori, cioè nel luglio 2009, dovuto alle abbondanti nevicate e piogge dell’inverno scorso, è composto da due grosse vasche, ed ha una potenza di un megawatt all’ora. Alimentato da tranciato di mais e grano, il prodotto subirà un moto circolatorio e fermenterà ad una temperatura fissa di 45°C.

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Federico Borgogni

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