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Casa di riposo
Chiude la "Gavello": avviata la procedura di liquidazione
La comunicazione del commissario straordinario ai parenti degli ospiti

Ventiquattro giorni. Questo il tempo dato ai 35 anziani, ospiti della Casa di risposo “G.Gavello”, di “trovare adeguato ricovero presso altre strutture idonee”. Dopo un anno di commissariamento, la Casa di riposo “G. Gavello” chiude.
A Moncalvo da venerdì scorso non si parla d’altro. Il 5 novembre, infatti, i familiari degli ospiti hanno ricevuto una lettera inviata dal commissario straordinario Pietro Bertana in cui veniva loro comunicato che «siamo costretti ad avviare la procedura di liquidazione della Fondazione in quanto la Medesima non è più in grado di perseguire lo scopo ‘fondante’ per cui è nata».
Dal 1912 la struttura cittadina più conosciuta e apprezzata non solo in città ma anche punto di riferimento per tutto il comprensorio, ha ospitato generazioni di moncalvesi e monferrini. Grande resta lo sgomento da parte dei familiari degli anziani che vi risiedono e dei cittadini. «Purtroppo nonostante l’impegno profuso in questo anno da parte del commissario e il massimo sostegno fornitogli da me e dal vicesindaco in persona, non è stato possibile concretizzare un contratto che consentisse la sopravvivenza del servizio – scrive il sindaco Christian Orecchia in un comunicato a nome di tutta la giunta -. Per fugare ogni dubbio ed evitare che possano sorgere fraintendimenti ci tengo a sottolineare come la Gavello sia un ente privato dotato di una sua totale indipendenza amministrativa ed economica. Pertanto non è consentito ai sensi di legge un intervento pubblico per ripianare i debiti contratti e nemmeno sarebbe corretto che la collettività debba pagare per i debiti contratti dalla cattiva gestione privata. Inoltre il Comune di Moncalvo figura tra i principali creditori, vantando IMU arretrata di diversi anni. Sono state tentate tutte le vie percorribili, ma purtroppo nessuna ha dato buon esito. Ora il mio pensiero va alle lavoratrici che dovranno essere ricollocate e agli ospiti che dovranno trovare una nuova sistemazione, vere vittime di questa situazione». Bertana si era insediato a novembre 2020 incaricato dalla Regione Piemonte di gestire la difficile fase di transizione della residenza per anziani, dopo le dimissioni, avvenute nell’agosto 2020, del Consiglio di amministrazione della Fondazione che era alla guida della “Gavello”. «Nonostante numerosi, ripetuti e anche recentissimi contatti con soggetti del settore socio assistenziale, non sono stati trovati i riscontri necessari per salvaguardare la Fondazione, risolvendo le criticità economiche e finanziarie che ne avevano causato il commissariamento da parte della Regione», commenta Bertana in un comunicato.
Una situazione grave per la quale, nella delibera della Regione pubblicata il 30 ottobre 2020, veniva messo nero su bianco che «la perdita di esercizio per l’anno 2019 (risultante dal Bilancio della Fondazione aprile-dicembre 2019) è pari a 157.234 euro».
Debiti che, a causa dell’emergenza provocata dal Covid-19, sono lievitati parecchio, come si legge nella delibera della Giunta regionale del 30 aprile 2021: «La ricostruzione della situazione patrimoniale, economico e finanziaria della Fondazione evidenzia un quadro fortemente critico sia con riferimento alla posizione debitoria pregressa, ammontante al 31/01/2021 a quasi 700 mila euro, sia con riferimento al disavanzo di gestione corrente, che si attesta su un dato negativo ricompreso tra i 10 mila e i 15 mila euro al mese». Intanto il sindaco Orecchia fa sapere che ha intenzione di «convocare un consiglio comunale dove il presidente del CdA dimessosi Stefania Baldovino e il commissario Pietro Bertana possano ricostruire quanto accaduto dalla trasformazione dell’ente da ex IPAB a Fondazione sino alla sua liquidazione».
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