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Radio Comunità Trinese: l'intervento dei Carabinieri placa la diatriba tra i don

I toni della “diatriba fra i parroci” - don Guido Mazza da Fontanetto Po e don Antonio Maj da Castel San Pietro di Camino – domenica scorsa hanno raggiunto un preoccupante livello di guardia, con il signor Rodolfo Barboro, proprietario dei terreni adiacenti alla chiesa di Castel San Pietro e custode dell’edificio religioso stesso, a costituire il fulcro dell’intera intricata vicenda. In breve: don Guido, anima di Radio Comunità Trinese, vorrebbe svolgere lavori di manutenzione sui ripetitori dell’apprezzata emittente locale, installati presso la chiesa della frazione di Camino dagli anni Ottanta e messi fuori uso a maggio di quest’anno da un temporale. Rodolfo Barboro – mosso da dichiarati interessi economici sull’area in questione – vorrebbe far traslocare le apparecchiature di don Guido altrove e, documenti alla mano firmati da don Antonio Maj in qualità di rappresentante della proprietà della chiesetta, nei mesi scorsi ha completato la procedura di sfratto del sacerdote fontanettese e di RCT, impedendo anche l’accesso. L’evoluzione dei fatti, come nelle sceneggiature che si rispettano, ha portato a un epilogo – viene da dire parziale – in cui tutti i protagonisti erano presenti sulla scena, con l’aggiunta dell’arrivo dei Carabinieri di Pontestura - che hanno steso un rapporto sulla vicenda - e di un lieve malore occorso a don Guido che proprio a giugno ha festeggiato i cinquantacinque anni di sacerdozio. Le parole della perpetua Per comprendere l’accaduto nei dettagli, abbiamo provato a contattare il parroco fontanettese, ma non l’abbiamo trovato in casa e così è stata la sua “perpetua” a raccontarci lo stato d’animo del fondatore di Radio Comunità Trinese: «Il parroco è andato in montagna per trascorrere qualche giorno al fresco e ritemprarsi, cercando di dimenticare quanto è accaduto domenica, inevitabile conseguenza degli episodi succedutisi negli ultimi mesi. Io non ero presente all’episodio, ma mi creda, non ho mai visto don Guido fuori di sé come al suo ritorno da Castel San Pietro. Pensi che gli amici di sempre, dopo averlo sentito al telefono, sono immediatamente venuti a fargli visita perché erano seriamente preoccupati per le sue condizioni. Era salito sul colle perché sapeva bene che, per un giorno all’anno - la domenica successiva alla festa di San Pietro - la chiesetta della frazione di Camino è aperta al pubblico per una funzione religiosa. Sfruttando quest’occasione, era intenzionato a recarsi con un tecnico presso la cripta della chiesa in cui sono ospitate le attrezzature di Radio Comunità Trinese, in modo da verificare i motivi che impediscono, ormai dal mese di maggio, la messa in onda delle trasmissioni. Giunto sul posto si è però trovato la porta saldata ed è andato su tutte le furie. Il signor Barboro, custode della chiesa e proprietario dei terreni ad essa adiacenti, aveva adottato l’ennesima contromisura in un’area non di sua proprietà, con il solo scopo di non permettere a don Guido la riparazione dei ripetitori. È nata una discussione e sono intervenuti anche i Carabinieri di Pontestura che hanno verbalizzato l’accaduto, imponendo l’apertura della porta. Dopo essere riuscito ad accedere alle attrezzature della radio, il tecnico ha certificato che uno dei ripetitori è inutilizzabile e dovrà essere sostituito, mentre l’altro, quello per le comunicazioni dei Carabinieri di Trino, è ripartito: per la radio, insomma, ancora niente di fatto». Il racconto dei testimoni Pier, un testimone oculare, ci racconta così i fatti: «Per pura coincidenza sono salito a Castel San Pietro in contemporanea con i Carabinieri, allertati da una chiamata. Giunti sul posto abbiamo trovato il signor Barboro che sbarrava con il corpo l’accesso al sotterraneo. Così, a funzione religiosa in corso, la discussione è proseguita ed è salita di tono, sino alla verbalizzazione da parte dei Carabinieri e al lieve malore occorso a don Guido. Le forze dell’ordine hanno preso atto dell’ammissione da parte del custode di aver saldato la porta e scavato il terreno attorno al traliccio della radio che si trova all’esterno della chiesa, ma nel terreno della stessa. Il parroco di Castel San Pietro don Maj, mandando su tutte le furie don Guido, ha affermato di non essere a conoscenza dell’accaduto e le forze dell’ordine hanno successivamente ordinato l’apertura della porta in modo da consentire il sopralluogo del tecnico di Radio Comunità Trinese. Se posso permettermi, gli interessi economici di Barboro sono legittimi e vanno tutelati, ma l’imprenditore vercellese in più di una circostanza è andato oltre i propri diritti di proprietario dei terreni circostanti e questo non può far piacere agli abitanti del paese da sempre affezionati alla chiesetta. Nell’unico momento annuale in cui vi accedono, non è certo edificante vedere tali situazioni a margine». Anche a Trino la vicenda è seguita con particolare interesse tant’è che un gruppo di appassionati ha anche promosso una petizione a sostegno della riapertura della radio.

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Cesare Emanuel

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