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Frassineto: 150 anni fa inizia la II Guerra di Indipendenza

La guerra, del 1859 contro gli Austriaci, seconda dell’Indipendenza Nazionale, fu iniziata proprio qui con un glorioso fatto d’arme, che basterebbe da solo ad immortalare questo paese. Verso le ore 5 del 3 Maggio 1859 gli Austriaci, al comando del generale Giulaj, presa posizione a Terranova, operarono una forte ricognizione offensiva sulla sponda sinistra, del Po, con tentativo di passaggio sulla riva destra vicino a Frassineto, aggiungendo al furore delle artiglierie, fittissimo fuoco di moschetteria e di razzi contro gli avamposti Piemontesi”. Così scriveva Eugenio Capra nel volume “Frassineto Po nella storia, nell’arte, nel folklore”, pubblicato a Casale nel 1931 dalla Tipografia dei Fratelli Tarditi. E poco dopo aggiungeva: “Stavano a difesa di Frassineto due Battaglioni del 17° Reggimento, uno Squadrone di Cavalleggeri e tutta la 7a Batteria. Facevasi inoltre assegnamento sulle truppe stanziate nella vicina Casale. Il Maggior Generale Cialdini avvertito dal fragor del cannone usciva con premura da Casale col 15° Reggimento Fanteria, la 3a Batteria di battaglia e 2 Squadroni Cavalleria, ma già le truppe dell’8° avevano respinto vittoriosamente i ripetuti assalti dei fantaccini tirolesi, che a più riprese si erano gettati nel fiume per guatarlo”. Quel giorno l’artiglieria continuò a sparare fino a notte buia, mentre gli austriaci tentavano, col favore delle tenebre, di gettare ponti sul fiume, prontamente distrutti dai nostri valorosi soldati, che fecero altrettanto il giorno successivo fino al ritiro del nemico. Ma quattro giorni dopo, il 7 maggio, come ricordava il magg. Tamagno, testimone oculare di quei fatti eroici, i nemici avevano raccolto molto materiale sulla sponda di fronte a Frassineto, e così quattro coraggiosi militari del 60° Battaglione Bersaglieri, 22a Compagnia comandata dal cap. Ferdinando Rossi e dal magg. Balegno di Carpeneto, si avviarono verso la sponda nemica. Carlo Giuseppe Saino di Borgolavezzaro (NO), classe 1829, annegava travolto dalla corrente del Po; i più fortunati Giuseppe Antonio Marino di Costigliole (Saluzzo), leva 1837, e Claudio Maria Chappaz di Thaner (Savoia), classe 1834, attraversato il fiume e incendiato il materiale, riuscivano a raggiungere sani e salvi i commilitoni festanti. Mentre Teodoro Vitalizi, classe 1831, travolto dalla corrente fu costretto a raggiungere la sponda destra, dove veniva portato in salvo dai soldati di un reggimento scaglionato lungo la riva qualche km. sotto il punto di partenza. Con grande generosità, aveva rinunciato a favore della famiglia del Saino ad un compenso in denaro offerto dal suo generale, nonostante le poco agiate condizioni economiche. Si spense nel 1899 in povertà, come ricorda il suo compagno Mattia Butturini, nel “Pio Luogo della vecchiaia” a Salò e fu onorato di pubblici funerali. “Il nemico si è poi allontanato - conclude Eugenio Capra - verso le pianure del novarese, ove avvennero le grandi battaglie che la storia ci ha tramandato. Dopo pochi giorni giunsero a Frassineto S.M. Vittorio Emanuele II e i Principi Amedeo ed Umberto, accompagnati dai loro aiutanti maggiori per visitare il luogo consacrato da tanto valore!” Il 17 maggio 1859 i quattro bersaglieri furono insigniti con Regio Decreto della medaglia d’argento al valor militare. Dionigi Roggero CELEBRAZIONI- UNA DELIBERA DEL 1905 A Frassineto parcheggiamo sulla piazza principale dove in questo momento i ponteggi segnalano il restauro della parrocchiale annunciato in un precedente nostro Viaggio d’autore. Nel vicino palazzo del Comune ci aspettano il sindaco Andrea Serrao e il suo vice Angelo Muzio (che qui tutti continuano a chiamare “Il senatore”). Ci anticipano le celebrazioni che il Comune sta organizzando per il 150° anniversario della seconda Guerra di Indipendenza: proprio sulla facciata del palazzo municipale una lapide ricorda quei primi caduti, era stata posta nel 1905 dalla Società di Mutuo Soccorso. Si pensa di rievocare a maggio quell’eroica azione di ‘commandos’ in riva al fiume con divise e armi d’epoca (contatti sono stati presi con il gen. Betti e con il gruppo storico di Magenta), in comunione anche coi Comuni di San Salvatore, Occimiano e Giarole che furono con Frassineto tra i protagonisti delle prime fasi della guerra. Sono stati inoltre presi contatti coi sindaci dei paesi da dove erano originari gli eroici bersaglieri del primo fatto d’arme. Poi: richiesta di annullo filatelico speciale, la riedizione di due piatti in ceramica (della collezione Vigliongo), un piccolo fascicolo e, se ci si riesce, il tutto alla presenza (si spera) di una altissima personalità che negli ultimi anni ha rivalutato la storia patria. Per ora sullo scalone del Municipio un gonfalone ricorda quei fatti e la delibera del 1905, lo fotografiamo con il sindaco Serrao. Luigi Angelino FOTO. La lapide ricordo esterna in Comune, una cartolina d'epoca e il sindaco Serrao

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