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Vinitaly, vetrina mondiale per il Monferrato

Il tour fra convegni e stand del Vinitaly parla anche monferrino. Nel padiglione del Piemonte del salone veronese decine di aziende del Monferrato Casalese ed Astigiano hanno incontrato clienti, consumatori e buyers provenienti da tutto il mondo per creare nuovi contatti commerciali e occasioni di visibilità per i vini che contraddistinguono il territorio aleramico. L’aria che si è respirata fra i padiglioni del Vinitaly è di ottimismo, cauto ma pur sempre ottimismo. A contribuire alla fiducia è stata soprattutto la presenza massiccia, già nelle prime giornate della fiera, di importatori ed operatori nel mondo del vino e dei distillati provenienti dalle aree emergenti del mondo, in prima fila l’Est Asiatico, l’Europa Orientale e l’area russa. Ma quali sono i richiami maggiori? Si cercano tendenzialmente novità, curiosità e vere e proprie “chicche” e in questo il Monferrato è avvantaggiato possedendo piccole Doc con potenzialità certamente ancora da esprimere in materia di promozione e conquista di nuovi mercati nazionali ed internazionali. È il caso del Gabiano, vino a produzione piuttosto limitata rappresentato al Vinitaly dal Castello di Gabiano. Non è da meno il Ruchè di Castagnole rappresentato da molti viticoltori così come di novità si parla anche in materia di Distillati. Mazzetti d’Altavilla, ad esempio, ha presentato un’ampliata gamma di liquori “freddi” a minor gradazione alcolica che incontrano aromi ed essenze come il limone, la menta, il thè verde, e persino il miele. E se è vero che occorre sempre più diversificare i mercati, l’uva, il vino e la grappa si prestano volentieri al gioco come dimostra persino la creazione della nuova linea di cosmesi “Il piacere dei Sensi” ispirata proprio a proprietà e profumi legati all’uva e alla distillazione. Ma il Vinitaly è stato anche occasione di celebrazione dei 50 anni delle Doc, con un apposito convegno al quale è intervenuto anche Andrea Desana, figlio del casalese Paolo, promotore in Parlamento della legge istitutiva del ’63. Oggi Andrea Desana coordina un comitato che ha come scopo la promozione di iniziative legate al tema delle denominazioni d’origine nel mondo vitivinicolo. Fra queste figura la pubblicazione “Figli del Territorio”, sulla quale ha fornito qualche anticipazione uno dei curatori, Vittorio Camilla, ma anche uno spettacolo dedicato al grande pubblico che intreccerà teatro, ballo e canto. La prima teatrale sarà proprio nel cuore del Monferrato vitato, al Teatro di Moncalvo dove debutterà con una settantina di protagonisti coinvolti (fra i quali lo stesso Desana) lo spettacolo che porta il titolo di “In Vino Veritas: Nozze d’Oro delle Doc”, ideato dal L.A.P.S. di Casale e con il Coro Bach di Cellamonte, il Casalecoro e il corpo folkloristico astigiano “Pè Liger”. La rappresentazione (farà tappa fra maggio e giugno anche a Canelli, Gabiano e Murisengo) racconta la storia de “i quattro moschettieri del vino” camminando così sulle orme dei fondatori delle Doc. E proprio del ruolo delle Doc si è parlato anche al di fuori del convegno vedendo avvenire anche un incontro fra i “grignolinisti” del Monferrato per arrivare ad un’unificazione dei consorzi per dare univocità al vitigno monferrino. Ma il Monferrato ha colto l’occasione del Vinitaly anche per promuovere le prossime manifestazioni legate ai vini del territorio: fra gli stand della fiera tante le brochure con i programmi di eventi quali la Festa del Ruchè a Castagnole Monferrato fra l’11 e il 12 maggio o le iniziative di Cantine Aperte e Vino a Corte il 26 maggio. Un ponte fra la Fiera e il territorio, mirato soprattutto a coinvolgere una nuova clientela di amanti dei vini e dei distillati delle nostre colline, i quali hanno plasmato il paesaggio e dato impulso al turismo. Il tutto nel segno di una nuova speranza chiamata “Unesco”.

Profili monferrini

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Emanuela Pastorelli

Emanuela Pastorelli
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