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Piero Pollone, poeta della chitarra

Il viaggio ‘on the road’ sulle orme dei musicisti monferrini ci spinge questa settimana al ‘confine’ tra il Monferrato casalese e la piana vercellese, per incontrare un artista e un professionista di fama internazionale evocato in questa serie dai ricordi da Gianfranco Raffaldi: si tratta di Piero Pollone, nato a Trino in via Spalti Ponente il 23 febbraio del 1937, e considerato oggi uno dei più validi e raffinati chitarristi jazz italiani. Ereditata fin da bambino la passione per la musica dallo zio liutaio Domenico e dal padre Vincenzo, capo di un’orchestrina da ballo locale, dopo l’adolescenza scandita dai difficili anni della guerra, a dodici anni comincia a studiare la fisarmonica e il violino. Poi scopre la chitarra ed è amore a prima vista. “Il Conservatorio - dice Piero Pollone- non prevedeva allora corsi di chitarra, così decisi di studiare da solo con volontà e costanza e intanto ascoltavo affascinato i musicisti dell’epoca come Cinico Angelini (mitico direttore d'orchestra, originario di Crescentino e la cittadina gli ha dedicato il suo teatro), Gorni Kramer e i grandi musicisti americani”. DEBUTTO A SEDICI ANNI Nel 1953, a 16 anni Piero debutta con suo padre poi inizia a suonare musica da ballo con vari gruppi del posto. Tra il ’55 e il ’60 si esibisce nei locali piemontesi e della Riviera ligure. A Casale Monferrato frequenta l’Istituto Magistrale e forma un trio con Gianfranco Raffaldi al pianoforte e voce e Giorgio Desana alla batteria. Compae anche il valenzano Pastore. AL POLITEAMA E ALLA JUVENTUS DI CASALE “Ricordo ancora un concerto che tenemmo al Politeama con Giorgio Desana e Sergio Pastore al contrabbasso, poi si suonava alle feste studentesche e alla sala ‘Juventus’ di Casale, in via Lanza; fu così che maturai la decisione di fare il musicista di professione”. Dopo il servizio militare nel 1961 Piero entra nei Baby Kings di Milano e registra il suo primo disco: ‘Il cane di stoffa’ per la Phonola. L’anno successivo viene scritturato, con Augusto Martelli (l’ex marito di Mina), da Henry Wright, cantante di Lionel Hampton (grande vibrafonista americano). CON PRANDI Suona poi col valenzano Gino (Ginetto) Prandi ed altri musicisti accompagnando cantanti come le Peter Sisters e una giovane Ornella Vanoni. Conosce intanto i grandi jazzisti americani di passaggio a Milano e collabora con Paul Gonsalves e Cat Anderson rispettivamente sax tenore e tromba di Duke Ellington. AL SANTA TECLA CON CARANTI Sempre a Milano, siamo negli Anni '60, suona per sei mesi al Santa Tecla con Gianni Caranti, casalese illustre (oggi abita a Massa, ma medita di trasgerisris a Sanremo, ndr) "Era noto come il Gagno, perchè aveva incominciato giovanissimo, lo ricordo fisa e trombone in un'orchestra famosa quella di Liliano Casalino dove c'era anche la casalese Piera Zavattaro''. AL FESTIVAL DI SANREMO PER LA SANDON'S Nel 1963 accompagna Flo Sandon's (la moglie di Natalino Otto) al Festival di Sanremo. Ma il beat bussa alle porte. Pur continuando a coltivare il jazz nel 1966 entra negli Sleepings del cantante Luciano Angeleri (Nato a Vercelli nel 1941, poi divenuto solista di successo, ma anche sculture e ceramista. Ha partecipato al Festivalbar 1973 con Lui e lei e a Un disco per l'estate 1974 con Lisà-Lisà). APRIPISTA DEI ROLLING STONE Il gruppo viene scelto per aprire i concerti della tournèe italiana dei mitici Rolling Stones e dello Spencer Davis Group. Gli Sleepings compongono anche la colonna sonora del film “Una voglia da morire” di Duccio Tessari. Si esibiscono con successo nei vari “Piper” e nei locali alla moda di quegli anni. NEL CLAN DI CELENTANO Dopo questo sodalizio finito nel ’69, Piero entra a far parte del Clan di Celentano “Incidemmo con il nome di Made in Italy alcuni dischi insieme ad Angeleri e a Silvio Pesce e Delio Ombrella che erano appena usciti dai Novelty di Fausto Leali”. Pollone diventa poi chitarrista di Franco Califano il ''Califfo -testimonia-allora era abbastanza timido, non era capace a riscuotere e mandava me...''; contemporaneamente, iscrittosi alla SIAE come compositore, lavora ad alcuni ‘Caroselli’ della Mobil Oil in cui è protagonista a livello di suono e d’immagine. Viene poi scritturato dal Maestro Luciano Fineschi per la trasmissione 'Sim-Sala-Bim' prodotta dalla RAI di Torino con il Mago Silvan e registra con Renato Sellani (pianista jazz che ha suonato con tutti i grandi del mondo) la commedia musicale Gigi con Ernesto Calindri. Poco più tardi stringe amicizia con Gianni Dosio, sax tenore vercellese. Quest’incontro segna la svolta definitiva di Piero Pollone verso il jazz suo primo amore. Insieme all’alessandrino Gianni Coscia (fisarmonica), Carlo Milano (contrabbasso) e l’americano Jimmy Pratt (batteria) inizia ad esibirsi nelle varie manifestazioni del ‘genere’. Conosce molti musicisti della Rai di Milano con i quali registra alcune sue composizioni per la trasmissione Portobello condotta da Enzo Tortora. Con Ettore Righello (piano), Giancarlo Pillot (già batterista di Chet Baker) e Carlo Milano incide la sua prima opera jazzistica: Immagini. Inizia così a fare concerti con varie formazioni in Italia e all’estero e continua tutt’ora ad esibirsi confermandosi uno dei più attivi e preparati musicisti e compositori jazz del nostro paese. SEMPRE A TRINO Pur se l’impegno musicale lo porta spesso lontano, Piero Pollone, innamorato delle sue origini, ha deciso di abitare nella sua amata Trino (sempre nella casa dove è nato, con la moglie Grazia Zucchetti, la coppia ha una figlia, Michela architetto a Milano). AUDITORIUM DI OLIVOLA Poi, sensibile alle piccole realtà del nostro territorio, in veste di direttore artistico dell’Auditorium di Olivola, è riuscito negli anni a portare in Monferrato artisti come Alberto Mandarini, Enrico Intra, Riccardo Fioravanti, Wally Allifranchini, Eleonora Dettola, le Blue Dolls e Giulio Libano (uno dei più grandi arrangiatori e direttori d’orchestra italiani). Memorabile l’esibizione del 2007 con l’amico Franco Cerri anche lui celeberrimo chitarrista. Noi ricordiamo anche il suo Ca da rat, canto popolare trinese da Pollone arrangiato a swing e proposto proprio a Olivola in una bella serata del maggio 2006 abbinata Riso e Rose di Mondo con Dosio, Mandarini, Boggione, Profeta, Maggi. Nel 2008 ha partecipato all’Euro Jazz Festival insieme ai musicisti più importanti d’Europa. RUBY MY DEAR Compare in diverse produzioni discografiche come “Jazz in Italy”, ”Antologia della chitarra jazz in Italia” e “Uno in due”. Ultimamente ha registrato per la Ducale il CD: Ruby, my dear accompagnato da Stefano Profeta (contrabbasso) e Paolo Maggiora (piano) e ha musicato documentari per Geo & Geo la trasmissione di Licia Colò. BIOGRAFIA DI MICHELONE Nel 2007 è stata pubblicata la sua biografia scritta dal critico musicale Guido Michelone: “Piero Pollone, la poesia della chitarra”. Compare in molti testi specializzati ( “Le stelle del jazz” “ecc.) e su di lui, nel 2009, è stata pubblicata una tesi di laurea dell’Università degli Studi di Milano sulle sue rielaborazioni jazzistiche dei brani classici di Beethoven e Bach. Come docente ha insegnato per più di vent’anni al “Piccolo Conservatorio Nuova Milano Musica” (una delle più prestigiose scuole di jazz nazionali) e in altre scuole di musica come la Scuola Civica ”Vallotti” di Vercelli e quella di Opera vicino a Milano. UNA FLOSOFIA SINCERA Attualmente dà lezione al Centro Servizi Musicali di Milano. Piero Pollone, persona dalla filosofia schietta e diretta, all’apparenza ‘ruvido’ per il suo carattere irruente e intransigente, è invece un uomo sensibile e dotato di una grande carica di umanità. Accarezzando la sua chitarra Gibson, di se stesso dice “Con la mia musica penso da sempre di trasmettere messaggi d’amore, quell’amore per l’arte che aggrega e accomuna le persone che ne percepiscono la bellezza. Quell’amore per i valori della vita che costituiscono alla fine la nostra cultura.” “La situazione della musica in Italia - ci dice poi - è drammatica! Le nostre istituzioni, a differenza per esempio della Francia, non la tutelano affatto ma ciò che ha determinato la fortissima crisi dei musicisti in genere è l’avvento dell’elettronica che si è sostituita ad esempio alle grandi orchestre d’archi e di fiati che una volta accompagnavano i cantanti nei dischi! Nelle discoteche poi dj più o meno improvvisati hanno sostituito purtroppo i musicisti di professione facendone dei disoccupati. La mancanza infine di un’ educazione musicale appropriata nelle scuole fa si che il jazz ad esempio rimanga sempre musica di pochi, relegato erroneamente nel suo ghetto di musica ‘colta”. Ma lui va per la sua strada di ‘poeta della chitarra’. Mauro Galfrè-Luigi Angelino FOTO. Pollone, secondo da sinistra coi Baby Kings di Milano; Pollone accompagna Ornella Vanoni (Saint Vincent 1962); il disco di Pollone 'Ruby my dear' ULTIMI PUBBLICATI DELLA SERIE MUSICA CHE PASSIONE. Diego Foschi (Luciana Corino, martedì 16 novembre), Gianfranco Raffaldi (Luigi Angelino, 9 novembre), Franco Piacibello (Luigi Angelino, 26 ottobre), Giorgio Miglietta e i Satelliti (Luciana Corino, 19 ottobre); Vic D'Aura (Corino, 12 ottobre); Mauro Coppo (Corino, 5 ottobre), Roberto Piano - Topano (Corino, 28 settembre), Mauro Galfrè (Corino, 21 settembre).

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Paolo Pensa

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