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L’Oasi Monferrato Casalese si trova a Odalengo Piccolo

In quanti sanno che ad Odalengo Piccolo è presente l’unica Oasi di Protezione del Monferrato Casalese? Si tratta di un’Istituzione prevista dalla legge nazionale numero 157 del 1992: un’area destinata alla conservazione degli habitat naturali, al rifugio, alla riproduzione ed alla sosta della fauna selvatica, stanziale e migratoria, oltre che alla cura della prole. Sul territorio provinciale sono presenti 23 Oasi di Protezione, ma solo quella di Odalengo Piccolo, con i suoi 390 ettari (inclusa una piccola parte presente nel Comune di Villadeati) e istituita all’inizio degli anni ’90 per volere del compianto Cesare Triveri, è stata recentemente data in gestione a figure professionali in grado di garantirne la salvaguardia attraverso ad una programmazione attenta, che contribuisca altresì ad una maggiore valorizzazione dell’area stessa anche sotto il profilo culturale e didattico. L’incarico è stato dato dalla Provincia di Alessandria al dottor Luigi Bellizzi, già professionista presso l’Asl veterinaria di Casale, il quale, nei mesi scorsi, aveva presentato alla Provincia stessa uno specifico progetto, le cui azioni sono suddivise in 6 settori. «Il progetto - ha detto Bellizzi - punta, in particolar modo, su interventi mirati, in grado di ricreare le condizioni ideali per il mantenimento della biodiversità, per la conservazione delle effettive capacità riproduttive delle popolazioni delle varie specie faunistiche ed alla loro interazione con l’ambiente, con il conseguimento della densità ottimale e della conservazione delle stesse». Un lavoro impegnativo rispetto al quale occorrerà il ricorso a più soggetti che operano sul territorio. «La valorizzazione dell’area anche sotto il profilo culturale e didattico-scientifico - ha proseguito Bellizzi - è possibile solamente con il coinvolgimento di soggetti locali organizzati con lo spirito del volontariato i quali - ha aggiunto - parteciperanno sotto diverse forme, rispetto ai diversi settori inclusi nel progetto». Per questa ragione è stato recentemente costituito un gruppo associato denominato Comitato Oasi, arricchito dalla partecipazione di esterni al fine di garantire specifiche competenze. La presidenza del Comitato, che al momento conta una decina di associati, è affidata a Pierluigi Mortarino; ne sono componenti: Claudio Caramellino, Francarlo Triveri, Carla Cerrato, Anna Caramellino, Roberto Costanzo, Sergio Capello, Giovanni Di Prisco, Adriano Triveri e Piero Quarello. Nel dettaglio queste sono le azioni previste per ogni settore: settore A) interventi sull’habitat con interessamento al miglioramento, recupero e valorizzazione ambientale oltre che recupero habitat zone umide; settore B) studio, rilevamento, monitoraggio, segnalazione delle specie ornitiche, con particolare riferimento alle specie migratorie; C) studio, rilevamento, monitoraggio e, in particolare, evoluzione delle specie stanziali e/o di interesse cinegetico; D) settore dedicato alle specie responsabili di squilibri ecologici, danni alle colture, incidenti stradali, alla pianificazione dei programmi di prevenzione e dei piani di controllo numerico; E) studio, rilevamento, monitoraggio, evoluzione delle specie appartenenti all’ordine dei chirotteri e fauna non omeoterma; F) dedicato ad attività di promozione turistica e naturalistica oltre che per percorsi formativi con approfondimenti ed incontri culturali contemplando altresì rapporti con Enti e organizzazioni locali. Per la particolare conformazione e specifica incolumità della superficie in questione, rimasta inalterata nel tempo, ovvero per la vocazione naturalistica caratterizzata dalla presenza di diverse tipologie ambientali diffuse come boschi, siepi, prati, coltivi e vigneti, l’area risulta essere zona ideale per compiere studi sia a livello ambientale sia sanitario. Una sorta di laboratorio a cielo aperto che insiste su un bacino completamente autoctono per le varietà botaniche e specie faunistiche presenti. Infatti, tra i compiti del Comitato Oasi, vi è altresì «l’impegno di provvedere periodicamente con verifiche e monitoraggi sulle specie faunistiche più significative, di promuovere attività di ricerca e di studio con approvazione di progetti di interesse faunistico, ambientale e sanitario, oltre che di promuovere ed approvare iniziative a carattere divulgativo con tematici programmi ad indirizzo cultura» ha concluso Bellizzi. Nel frattempo è stato bandito un concorso riservato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado del casalese, affinché ideino un logo per l’Oasi di Protezione di Odalengo Piccolo. Il Comitato Oasi è ora alla ricerca di una sede per svolgere la propria attività contando sul riconoscimento dell’Istituzione Oasi, da parte dei Comuni su cui insiste l’Oasi stessa.

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Roberto De Alessi

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