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  • 17 febbraio 2021
  • Casale Monferrato

Giovane artista casalese

Il rap civico di Andrea e la corrente di pensiero

21enne frequenta il Liceo Serale delle Scienze Umane

I brani del giovane casalese parlano di temi sociali, di diritti umani, di eguaglianza di genere

“Percorro una corrente di pensiero tutta mia. Percorso puntualmente battagliero tuttavia... Stato di emergenza… La società si spezza per riprendere fiato… Espello amianto respirato, chi ha negli occhi la stanchezza e cerca un posto ventilato. Esce di casa presto e torna tardi. Visite domiciliari con visiera, mascherina doppia, tuta e guanti. I servizi assistenziali son barriera cittadina: forza che aiuta tutti quanti! Buon senso e senso civico. E se penso a te ben penso. Uso intelletto vivido. Che ho lasciato spento purtroppo. Che ho lasciato spento da troppo…! Albero non lasciarti abbattere… Ci vorrebbe così poco per cambiare il mondo…”.

Parlano di temi sociali, di diritti umani, di eguaglianza di genere e tra i popoli; parlano di pandemia, di senso civico e di riconoscenza i brani rap scritti dal giovane casalese Andrea Pugliese, riscopertosi “motivato” durante il lockdown.

Dopo aver frequentato 4 anni all’alberghiero e aver vissuta una breve esperienza, prima in hotel e poi come animatore di villaggi turistici, a 21 anni, Andrea ha trovato la motivazione, che da tempo andava cercando, per raggiungere i suoi obiettivi.

“Avevo tante idee e, sebbene sapessi di poter contare sui miei potenziali, vivevo nel caos più profondo: non riuscivo a lanciarmi. Poi, grazie ad un’amica e, in qualche modo, anche al Covid, ho scelto di iscrivermi al serale del Liceo delle Scienze Umane e, subito, ho sentito una nuova spinta e il desiderio di movimento. La scelta, non è stata casuale: da tempo sogno di fare lo psicoterapeuta, ma mi mancava sempre qualcosa per iniziare. Sono una persona empatica, mi piace ascoltare e sento di avere sensibilità per comprendere le problematiche altrui”.

Oltre ad un ritrovato interesse per gli studi, frequentando il liceo, Andrea ha altresì riscoperto nuovi stimoli che, dalla scrittura di testi musicati con programmi di registrazione, lo hanno portato altresì a realizzare un podcast con testimonianze dirette di chi ha vissuto, e sta vivendo, l’emergenza sanitaria in prima linea.

“Con la prima ondata, c’è stato un periodo in cui ho preferito restare a casa, per senso di responsabilità e di preoccupazione nei confronti delle categorie più fragili e del personale sanitario. Poi, mi sono chiesto se potessi fare qualcosa di più. Ho avvertito quel desiderio di movimento che, dall’iscrizione al liceo, mi ha portato alla registrazione di brani e di interviste sulla comprensione del periodo che stiamo vivendo. Il podcast raccoglie la narrazione, personale e umana, di un’infermiera. E’ un’alternanza di interventi, intervallati da mie riflessioni, senza seguire un filo conduttore vero e proprio, ma con l’intento di aprire il cuore delle persone. Ci sto ancora lavorando per produrre più puntate da lanciare sui canali Spotify e Spreaker, oltre che sul blog dell’Istituto”.

Per Andrea, frequentare il serale è tante cose: “è, innanzitutto, la possibilità di raggiungere obiettivi e di arricchirmi, sia come persona sia come conoscenze; ultimo, ma non ultimo, è anche una bella possibilità di riscatto”.


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