Una ventina di volontari monferrini in “missione” nel Burkina Faso
di Beatrice Cane
«Ho lasciato in Africa un pezzo del mio cuore che dovrò andare a riprendere». Così Maddalena Celoria, studentessa del liceo Classico Balbo, commenta la sua esperienza africana.
Maddalena è una dei 23 volontari del “Gruppo Scout Agesci Casale 1” che il primo di agosto è partito alla volta di Nanorò, una cittadina burkinabé situata a circa 80 km a nord di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Per una ventina di giorni i volontari, accompagnati dai capi scout Carla Sala ed Ernesto Berra, hanno alloggiato nella sede di una missione fondata alla fine degli anni ‘50 che oggi ospita una scuola agraria per bambini. Questa scuola è strutturata come un collegio, dove i piccoli possono vivere durante la settimana, risparmiandosi i numerosi chilometri che altrimenti dovrebbero percorrere a piedi ogni giorno. Tutto ciò consente loro di studiare e imparare le tecniche di coltivazione.
Il progetto del gruppo scout era la manutenzione di questa scuola agraria e la piantagione di alcuni alberi per combattere la desertificazione.
«Il bello di questa missione - hanno spiegato i volontari - è che si collabora tutti insieme secondo le necessità degli abitanti del luogo, non sono gli “uomini bianchi” ad imporsi su di loro e a effettuare le decisioni principali. Ciò che gli africani hanno da insegnare a noi è sicuramente vivere l’essenzialità. Tutto ciò che consumano se lo producono con le loro mani e lo condividono con il prossimo, e proprio in questo sta la loro calorosa accoglienza. È come se avessimo fatto uno scambio culturale, in cui noi siamo potuti entrare a contatto con la loro cultura e il loro modo di vivere».