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Fondi dalla Regione
A Trino 4,5 milioni di euro per completare lo scolmatore
Opera fondamentale per la sicurezza del territorio

L’amministrazione comunale di Trino riceverà 4,5 milioni di euro dalla Regione Piemonte per realizzare il secondo lotto dello scolmatore, l’opera idraulica attesa da oltre dieci anni e che dovrebbe risolvere in maniera definitiva il rischio idrogeologico del territorio. Si tratta di un canale artificiale lungo diversi chilometri che è in grado di prelevare le acque dalla rete idrografica minore per poi rigettarle in un punto sicuro del fiume Po, poco oltre il centro abitato.
Una buona notizia per garantire la sicurezza dell’intero territorio: la commissione regionale che doveva decidere la destinazione di alcuni fondi residui, ha così deciso di integrare con quei fondi il finanziamento ministeriale di oltre 10 milioni di euro già previsto per la realizzazione del secondo lotto dell’opera. Un’integrazione quanto mai necessaria, visto l’aumento generalizzato delle materie prime che aveva fatto lievitare anche la spesa complessiva necessaria per il secondo lotto, passata da 10 a 14,5 milioni di euro.
Questa seconda parte dell’intervento, permetterà di collegarsi con il primo lotto dello scolmatore già costruito e attivato per la prima volta nel 2019 nel corso di un allarme esondazione. In quell’occasione il sindaco Daniele Pane aveva autorizzato il consorzio Ovest Sesia a utilizzare il sistema di sicurezza. Questo secondo lotto partirà in prossimità dell’ex centrale “Enrico Fermi” e si ricollegherà con il lotto uno dell’opera, già esistente.
“Si tratta di una notizia importante per il nostro territorio – spiega il sindaco Daniele Pane – abbiamo lavorato con l’assessore Alberto Mocca, il consigliere comunale Beppe Danna, il consigliere regionale Angelo Dago e l’assessore regionale Marco Gabusi, oltre che con Ovest Sesia, per arrivare a questo risultato. Appena ci saranno gli atti firmati, grazie al supporto dell’associazione d’irrigazione, potremo procedere con gli espropri dei terreni e poi con la gara d’appalto per realizzare entro il 2025 questa fondamentale opera che ci permetterà di vivere tutti in maniera più serena senza più paura di eventi catastrofici”.
Tra i lavori propedeutici all’inizio dei lavori di questo secondo lotto, ricordiamo lo spostamento di un habitat per le tartarughe e lo spostamento del metanodotto che passa in quell’area, un’attività condotta da Snam, che ha tenuto impegnati gli operai per quasi due anni.
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