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Sanità

Murisengo sarà presto sede di una “Casa della Salute”

Il progetto nel piano strategico presentato da ASL-Alessandria

Murisengo sarà presto sede di una nuova “Casa della Salute”, un vero e proprio centro attrezzato aperto 12 o 24 ore al giorno, che ospiterà ambulatori, medici di famiglia, specialisti e infermieri, centro prelievi e servizi assistenziali. Il progetto rientra nel piano strategico dell’ASL-Alessandria, comunicato lunedì scorso in conferenza nel capoluogo di provincia. Si tratta di una struttura polifunzionale di circa 600 metri quadrati, che verrà realizzata in zona San Pietro, vicino al polo scolastico.

Diverse saranno dunque le attività che verranno attivate attraverso la strutturazione di un progetto assistenziale. Lo sviluppo della struttura sarà interamente orizzontale e ospiterà, con ingresso separato, anche la nuova sede della Pubblica Assistenza Croce Verde.

All’impegno di spesa di circa 600 mila euro, il Comune di farà fronte attingendo dal lascito Quilico Verduggia destinato di circa 400 mila euro, oltre che dai proventi per alienazione dell’immobile di Torino. Sarà cura dell’amministrazione reperire altri sponsor finanziatori per l’ultimazione dell’opera. Espletate le procedure di progettazione e pubblicità per indire a gara i lavori, le opere inizieranno indicativamente nella seconda metà del 2019, per venire completate entro pochi mesi. Così il direttore del Distretto ASL-Alessandria di Casale Monferrato Massimo D’Angelo: «Ritengo fondamentali interventi di prossimità sul territorio, per garantire quanto più possibile azioni di contrasto alle patologie croniche sempre più frequenti. Lo scenario locale, in linea con quello nazionale, sta mutando: sono in aumento gli anziani e le patologie croniche. Il progetto assistenziale assicura in continuum interventi di assistenza su persone, anche attraverso attività mediche di iniziativa».

«Con questo progetto - aggiunge invece il sindaco di Murisengo Gianni Baroero - onoriamo la volontà della murisenghese Quilico Verduggia, che desiderava vedere impegnato in un progetto sociale il proprio lascito. Inoltre - conclude Baroero - alla luce delle nuove esigenze dettate dall’invecchiamento della popolazione, è giusto che, dove e quando possibile, si possa dar corso a progetti sociali e sanitari al servizio della collettività, contribuendo altresì al contenimento dei costi della sanità pubblica e, contestualmente, offrendo maggiori servizi alle famiglie e ai giovani».

Grazie alla loro attivazione infatti, si prevede una riduzione della riacutizzazione della patologie croniche, con conseguente riduzione delle degenze ospedaliere, ossia di tutti gli ingenti costi che ne derivano.


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