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Sanzioni

Dopo la grandine piovono le multe

I Comuni della Bassa: «È un’emergenza»

Non c’è pace, nella Bassa vercellese, dopo la grandinata dello scorso 6 luglio per la quale, diversi Comuni, hanno richiesto lo stato di calamità. In quegli stessi Comuni, messi in ginocchio dai danni subiti, sono iniziati i lavori di risistemazione delle tante coperture distrutte. Ora, però, un’ulteriore mazzata: lo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), in seguito a controlli, ha emesso multe per cantieri non in regola con le norme di sicurezza.

Nella sola Asigliano, tanto per fare un esempio, si sono avute sanzioni fino a 8mila euro tanto che il primo cittadino Carolina Ferraris ha richiamato al buon senso: «Mi sento in dovere di evidenziare come il paese stia vivendo un evento calamitoso che ha danneggiato tutti i tetti delle residenze. Non è nostra intenzione frenare l’operato di nessuno, ma vogliamo solamente sensibilizzare gli ispettori ad un’analisi ampia del sistema organizzativo cantieristico, trattandosi di un’emergenza. È sicuramente importante ridurre al minimo il rischio infortunio. Nello stesso modo è però necessario collaborare tutti insieme. Magari definendo una fase preliminare con un richiamo scritto senza sanzione. Il nostro è un appello pubblico. Siamo stati duramente colpiti da una calamità senza precedenti».

A questo si aggiunga un’altra emergenza, già evidenziata dal sindaco di Caresana Claudio Tambornino, ovvero il fatto che molti dei tetti danneggiati o distrutti sono in eternit: «Occorrerebbe un intervento dello Stato che co-finanzi la bonifica e svincoli ai privati i costi, almeno per lo smaltimento in discarica autorizzata delle lastre rimosse. Lasciare le lastre danneggiate o rotte nei cortili privati non è accettabile per la salute pubblica».

Nella foto un tetto danneggiato dalla grandine


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