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Panchine giganti

A Grazzano Badoglio si inaugura la Big Bench dedicata ad Alasia

Il taglio del nastro ufficiale sabato 4 luglio alle 18

Primi turisti e primi scatti alla nuova panchina gigante di Grazzano Badoglio. E’ già stata installata nei giorni scorsi ma sarà inaugurata ufficialmente oggi, sabato 4 luglio, alle ore 18. Un atto più che altro formale in quanto per rispettare le norme anticontagio e prevenire la diffusione del Covid-19 non ci sarà una cerimonia vera e propria ma una visita a ingressi scaglionati mantenendo le distanze.

La grande installazione, di un bel colore rosso è già stata visitata e fotografata da persone del luogo e da alcuni turisti che non si sono lasciati scappare la possibilità di godere della vista mozzafiato sulle colline monferrine.

Avremmo dovuto inaugurarla in occasione di Golosaria intorno alla fine di marzo – spiega il sindaco Mauro Rodini – ma il lockdown ha bloccato tutto”. La panchina si trova in contrada Cornaleto, sui vigneti dell’Azienda Agricola dei fratelli Luigi, Celestino e Marisa Botto da cui si può ammirare una bellissima visuale sul paese, sui filari che modellano le colline e il campanile dell’antica abbazia. "Da diverso tempo pensavo sarebbe stato bello dedicare uno dei terreni della mia famiglia a un progetto così ambizioso e colorato”, spiega Luigi Botto. A prender parte al Big Bench Community Project, iniziativa nata nel 2010 da Chris Bangle e volta a sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala, è stata tutta la cittadinanza grazzanese che si è detta entusiasta per la realizzazione dell’opera. 

"E' un progetto per noi importante che è costato la fatica e l'impegno di tutta la nostra famiglia – spiegano i fratelli Botto. Siamo fortunati che i produttori e amici di Grazzano abbiano voluto partecipare, oltre agli  esercizi commerciali del paese. Questo è senz'altro un esempio di collaborazione che ci porta a pensare che solo lavorando insieme con uno scopo comune si possano ottenere grandi risultati”.

La panchina gigante da cui si vedono anche i vigneti di tutti i produttori vitivinicoli di Grazzano, si chiama “Alasia”, “per eternare l’amore del nostro eroe e testimoniare la tenacia che, da allora, connota la gente monferrina”. Alasia, infatti, è la donna per l’amore della quale Aleramo, secondo la tradizione, fondò il Monferrato.

Dall’alto del colle questa panchina invita a volgere lo sguardo su Grazzano, incastonata tra le sue colline e sull’antica Abbazia dove risposa Aleramo, primo marchese del Monferrato – si legge sulla spiegazione della panchina gigante. Per amore della bellissima Alasia, la principessa figlia dell’imperatore Ottone I di Germania, Aleramo diede inizio alla storia della nostra terra. Gli furono concesse per essersi distinto in battaglia tutte le terre che fosse riuscito a circoscrivere cavalcando tre giorni e tre notti. Durante la folle corsa di cavallo Aleramo perse un ferro e per ribatterlo in fretta il cavaliere usò un mattone. Nacque così il Monferrato: ferrato con un mattone (in Monferrato ‘mon’)”.


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Augusto Olearo

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