A Rio tramite Legambiente: un messaggio dell’Afeva sarà letto alla Conferenza
di Massimiliano Francia
Venerdì 15 giugno l’AFEVA (Associazione familiari e vittime amianto) contatterà Legambiente per chiedere che nel proprio intervento alla Conferenza non governativa sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile di Rio rappresenti anche l’associazione leader della lotta all’amianto.
Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto, chiederà al presidente nazionale dell’associazione ecologista di portare a Rio un messaggio che ribadisca l’appello per la messa al bando dell’amianto in tutto il mondo e la riprovazione per l’invito rivolto a Stephan Schidheiny a prendere parte alla conferenza stessa.
Nei giorni scorsi l’AFEVA - come noto aveva inviato una missiva al Governo italiano per ottenere un impegno preciso da parte dei ministri italiani a rimarcare il paradosso della partecipazione dello svizzero alla Conferenza stessa in quanto condannato dalla Giustizia italiana a 16 anni di carcere per disastro ambientale doloso permanente.
L’audizione in Brasile
Intanto dal Brasile è giunta notizia che la «pasionaria» della lotta all’amianto Fernanda Giannasi ha ottenuto l’audizione da parte della Corte Costituzionale del Brasile anche dell’AFEVA.
Entro novembre la Corte deve infatti decidere se la legge sull’«uso controllato» dell’amianto sia o meno costituzionale e l’associazione italiana ha molti argomenti per fare presenti gli enormi e assolutamente incontrollabili rischi che derivano dalla manipolazione e commercializzazione dell’amianto.
Qualunque utilizzo e qualunque immissione nell’ambiente - è ormai chiaro e comprovato dalla drammatica esperienza - comporta un costo altissimo in termini di vite umane.
L’audizione avverrà entro fine agosto, o - al massimo - nei primi giorni di settembre.
Ricorso in secondo grado
Martedì scorso infine affollata assemblea al Salone Tartara per discutere delle azioni legali da portare avanti per ottenere il pagamento delle provvisionali.
È in quel contesto che l’associazione ha annunciato l’intenzione di chiedere il supporto del Governo italiano per ottenere che i risarcimenti siano effettivamente pagati dagli imputati Schmidheiny e De Cartier che in primo grado sono stati entrambi condannati.
«L’appello ci sarà per tutti ma poiché bisogna fare attenzione il processo nei binari del disastro si punterà su un danno indubbiamente patito da tutti, quello causato dal timore che patisce chi vive o ha vissuto in luoghi inquinati dall’amianto», dice ancora Pesce.
Nel corso dell’assemblea era stato ipotizzato di presentare l’appello comunque per tutti coloro che erano stati esclusi dalla provvisionale ribadendo - aveva sottolineato l’avvocato Davide Petrini - che «il nostro scopo è contribuire a far sì che questa fondamentale sentenza regga anche in Appello e in Cassazione».
«Rivolgetevi alle associazioni»
Molti cittadini sono apparsi disorientati, qualcuno ha persino detto di non sapere con quale avvocato aveva fatto la costituzione come parte civile.
Il riferimento è stato ribadito - restano le associazioni a cui ci si è rivolti per presentare le istanze e insinuarsi così nel processo penale.
Dai legali è venuta in ogni caso a rassicurazione che proprio i casi più critici - quelli che non si comprende sulla base di quali criteri siano stati esclusi - saranno oggetto di particolare attenzione nella formulazione del ricorso: «Si baderà soprattutto ai casi di coloro che sono stati totalmente esclusi», ha detto l’avocato Laura D’Amico.
Appello forse nel 2013
Infine i tempi. Per gestire tutti i ricorsi al tribunale occorreranno certamente alcuni mesi.
In questo modo verrà istruito il fascicolo per la Corte d’Appello.
Poi verrà fissata una sezione della Corte e a quel punto si potrà procedere con la definizione di una data per l’udienza.
Di certo non sarà il 2012, forse neppure nel 2013.