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A Casale Monferrato

Si chiude il voto popolare per il “Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell'anno”

La cerimonia di consegna del riconoscimento si terrà il 29 novembre

 

Promuovono un cambiamento positivo le sei realtà candidate alla edizione 2024 del “Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell'Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato, all'Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale, dove il 29 novembre, alle 17, presso l’Aula consiliare del Comune, si terrà la cerimonia conclusiva al termine del Festival della virtù civica.
 
Selezionate a partire dalle proposte individuate da giornalisti ed esperti, le storie dei sei candidati raccontano consapevolezza, speranza e resilienza, testimoniando il loro impegno per un mondo più vivibile.
 
«Quando nel 2010 abbiamo cominciato questa avventura, dedicando come Legambiente e Nuova Ecologia il premio già esistente a Luisa Minazzi, attivista ecologista casalese scomparsa quell’anno a causa dell’esposizione all’amianto, non pensavamo che avremmo incontrato lungo la strada così tanti (circa 150) testimoni di un’Italia delle virtù civiche, spesso misconosciute – ripercorrono Vittorio Giordano e Marco Fratoddi, coordinatori del “Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell'Anno” e del Festival della virtù civica.
 
A loro si aggiungono i candidati di questa quindicesima edizione. Si tratta di Acs/Gazaweb: l'attività di Acs, che opera in vari paesi, è incentrata su sviluppo sostenibile, abbattimento delle diseguaglianze, equità di genere. “GazaWeb” è nato per attivare sistemi di comunicazione stabile a Gaza; Fiorella Belpoggi, biologa, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna fondato nell’87 dal professor Maltoni, oncologo di fama mondiale; Giovanni Chimienti, biologo marino, ricercatore in Ecologia all’Università di Bari e “National Geographic explorer”; Igor D’India, videomaker specializzato in spedizioni avventurose e tematiche ambientali che ha documentato la presenza di grandi quantità di rifiuti sui fondali dello Stretto di Messina; Cecilia Di Lieto, redattrice di Radio Popolare e conduttrice di “Considera l’armadillo, noi e altri animali”; Giuseppe Giovì Monteleone, sindaco di Carini (Pa) che si è battuto per le demolizioni delle ville abusive che hanno dato il via al risanamento della fascia costiera».
 
Per i sei candidati chiunque potrà esprimere la propria preferenza entro domenica 24 novembre tramite il modulo online sul sito www.premioluisaminazzi.it dove le storie dei protagonisti sono raccontate.
 
I sei candidati hanno come filo conduttore un insieme di valori che costituiscono il nucleo della “virtù civica”: la solidarietà, l’impegno civico, la tutela della legalità e dell’ambiente. Valori che ancora oggi, nel forte disorientamento in cui siamo avvolti a causa delle troppe crisi che contrassegnano questo difficile periodo, assumono un ruolo di presidio per la convivenza democratica e di aiuto a guardare al futuro con speranza. Con l'intento di amplificarne il messaggio, il “Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell'Anno” è per questo accompagnato da alcuni anni dal Festival della virtù civica. Numerosi gli appuntamenti che si sono svolti nelle scorse settimane, alcuni anche con il coinvolgimento delle scuole. Nel frattempo, è ancora visitabile fino all’8 dicembre nella ex Chiesa della Misericordia in Piazza San Domenico a Casale Monferrato, la mostra interattiva e multimediale per tutte le età «Circular. Noi e il nostro pianeta - Cibo, agricoltura, clima, sostenibilità». La mostra nasce da un progetto congiunto della Rete ScuoleInsieme, Ecofficina e il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (AL) dove è stata esposta con grande successo nei mesi scorsi.
 
Il “Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell'Anno”, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato, all'Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale Monferrato, vede il sostegno di AFeVa, Avis Casale Monferrato, Equazione, Auser, Agesci, Cai, Il Picchio.
 
«Ci duole constatare – aggiungono Giordano e Fratoddi – che le parole usate lo scorso anno per presentare l’iniziativa e che descrivevano un contesto di guerre, crisi climatica, inquinamento e consumo di suolo, siano ancora all’ordine del giorno. Nel contempo le esperienze virtuose ci sono e meritano di essere raccontate. Per questo vi chiediamo di accompagnarci in questa iniziativa diffondendo queste storie, promuovendone il valore. Solo così sapremo ricostruire la socialità dentro un modello coerente con gli equilibri della casa comune».
 
«C’è un’Italia che crede nella sostenibilità, nel valore della cittadinanza attiva e dell’impegno civico, nel fare rete, nel promuovere rispetto e legalità, nell’impegnarsi in prima persona per contrastare la crisi climatica, è quella che da quindici anni raccontiamo con il Premio Ambientalista dell’anno Luisa Minazzi, portando in primo piano storie di uomini e donne che credono in un futuro migliore e nella difesa e valorizzazione dell’ambiente. I sei candidati in corsa per l’edizione 2024 ben raccontano, a nostro avviso, quel fermento positivo che parte sempre più dal basso e che arriva da diverse aree del Paese attraverso una grande energia e determinazione, la stessa che ha contraddistinto per anni Luisa Minazzi che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto», dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
 
«I protagonisti di storie come quelle dei candidati al Premio Luisa Minazzi sono poco conosciuti dal grande pubblico. Con il Premio però cerchiamo di metterle in luce, perché crediamo che possano essere un modello per i tanti cittadini pronti a impegnarsi per la collettività e l’ambiente. L’esempio dei candidati al Premio dimostra infatti quanto ognuno di noi possa fare la propria parte per favorire la transizione ecologica e promuovere la pace», aggiunge Francesco Loiacono, direttore de La Nuova Ecologia.
 
«Il momento dell’anno del Premio Luisa Minazzi - Ambientalista dell’Anno e del Festival della Virtù Civica ci permette di riportare sotto i riflettori i temi legati alla tutela del popolo inquinato. Anni di lavoro, di lotta e di denuncia in nome della tutela della salute dei cittadini e cittadine di una comunità, quella casalese, che ha trovato il modo di rinascere e di diventare esempio e motivo di speranza per molte altre comunità del nostro Paese. I sei candidati di quest’anno ci aiutano a raccontare un modello civile che lavora quotidianamente sul contrasto ai cambiamenti climatici attraverso la lotta alle illegalità, il contrasto al consumo di suolo, la difesa dei diritti civili e la lotta alle disuguaglianze sociali, di genere, il contrasto all’inquinamento. È necessaria un’inversione di rotta se vogliamo accelerare la transizione ecologica necessaria al nostro Paese», afferma Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta.
 
«L'ambiente è patrimonio comune e il coinvolgimento ampio e aperto del pubblico manifesta in modo ancora più netto i valori di impegno sociale e condivisione che si divulgano ogni anno attraverso questa lodevole iniziativa. L'Amministrazione comunale condivide a pieno tale visione ed è impegnata costantemente nel miglioramento dell'ambiente urbano e della qualità dell'aria: in quest'ottica l’impegno per le bonifiche legate all'amianto, la valorizzazione del “verde” cittadino si accompagnano alle numerose iniziative rivolte ai giovani e alla cittadinanza mirando a supportare una coscienza civica attenta alle tematiche ambientali», dichiara Emanuele Capra, sindaco della Città di Casale Monferrato.
 
«Il Parco rinnova la collaborazione con Legambiente per il Festival virtù civica e Premio Luisa Minazzi, con proposte di incontri con gli studenti e con i cittadini, declinando la sostenibilità con la tutela e valorizzazione della natura e della biodiversità all’interno delle nostre aree protette. I momenti e le occasioni di incontri e progettazione di attività insieme costituiscono per l'Ente-Parco un fondamentale arricchimento e slancio per proseguire; ringraziamo i volontari e gli organizzatori tutti, e chi parteciperà ai nostri incontri perché lo scambio di esperienze, l'ascolto e il ragionare insieme sui temi legati all'ambiente in cui viviamo è importante anche per far conoscere le nostre attività, per raccogliere idee per progetti futuri», conclude Emanuela Sarzotti, direttrice del'Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese.

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