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Da venerdì 16 giugno
Il nuovo singolo de “I Fori Imperiali”
Albert Stray, infaticabile animatore della cultura queer casalese e Ariel Palmer, nato in Bulgaria ma cresciuto in Piemonte
Dopo 12 anni di silenzio, la band casalese “I Fori Imperiali” torna con un nuovo singolo: “Bordello” che esce venerdì 16 giugno su Spotify e tutte le piattaforme digitali, accompagnato da un video musicale su YouTube.
Se dopo questa presentazione vi limitate a pensare che il nome della formazione sia un po’ allusivo e il titolo decisamente esplicito, allora serva una premessa per illuminarvi su come l’operazione abbia un background che va oltre parrucche e corpetti di rete.
I Fori Imperiali sono formati da Albert Stray infaticabile animatore della cultura queer casalese e Ariel Palmer, nato in Bulgaria ma cresciuto in Piemonte. I due si conoscono alle medie e il loro sodalizio artistico debutta con un progetto fotografico sul feticismo e l’adolescenza in provincia. L’ingresso nel mondo della musica avviene nel 2009 con un’operazione che definiscono “Un erotismo bislacco in chiave horror”, o come dicono in un pezzo della loro canzone, “un mix tra il MiSex e Non aprite quella porta”.
Nel 2011 che ottengono l’attenzione dei media nazionali: esce “Musica Rossetti e SMA”, in collaborazione con Simona Spinoglio, in arte Naomis, presentata come la prima popstar disabile. Il brano arriva su Tgcom e passa più volte in RAI in occasione di Telethon. E’ la dimostrazione che l’essenza dell’arte, ovvero la provocazione, l’eccesso, il grottesco è uno strumento potente per far passare un messaggio sociale.
Ora dopo 12 anni, rieccoli insieme davanti a un autotune con un brano che richiama l’elettronica industrial, e comprende cori da corteo, elementi di breakbeat e pop alternativo. Ma sono i testi a riaffermare lo spirito del gruppo. Ecco cosa di legge nella scheda di presentazione: “Bordello è una lotta nel fango tra femminismo e patriarcato. È ostentazione, esagerazione, rivendicazione, autodeterminazione. È la canzone di chi vuole tutto e subito. È esigente, ostinata, sessualmente aggressiva e non chiede scusa. È una celebrazione del carattere femminile: un femminile che qui non ha niente a che fare con la biologia, il genere, la sociologia o i genitali”. il ritornello del brano riporta una varia lista di aggettivi: quelli che normalmente gli uomini rivolgono a una donna, e non sono tutti complimenti. “Bordello è la canzone di tutte loro, di tutte noi. – spiegano gli autori - È l’essere quel che si è, ma è anche volersi mettere nei guai per quel che si è”.
Al momento in cui scriviamo non possiamo ancora ascoltare “Bordello”, ma cercatelo e cliccatelo in rete. Qualunque sia la vostra opinione e il vostro orientamento c’è sicuramente materia per riflettere su molti temi della nostra società, è questo è già un successo.
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